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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 2 dicembre 2011

Lojze Peterle è ancora innamorato di Resia

Lojze Peterle è ancora innamorato di Resia. Quale Resia? Quella parte che si riconosce in Rezija o in quella parte che si distingue in Resija?
Dall’intervista che l’europarlamentare sloveno ha rilasciato al giornaletto quadrimestrale “Näš glas” – La nostra voce – agosto 2011 – voglio riportare alcune sue affermazioni. Ad un certo punto, testuali sue parole, afferma: “Allora era sindaco Luigi Paletti che ha accolto con grande piacere la mia delegazione (mia nota: ottobre 1990, come capo del governo della Repubblica di Slovenia in visita ufficiale a Resia), ha parlato in resiano e ci ha detto quali erano i legami storici tra Resia e la vallata dell’Isonzo, ovvero la Slovenia e come il terremoto ci aveva avvicinato. Ero molto contento delle parole del sindaco, che i Resiani desideravano conservare la propria identità. Quelle visita per me è stata solo un’espressione di circostanze politiche distese dopo la caduta della cortina di ferro ma anche attenzione a quella parte del mondo sloveno (mia nota: la Val Resia) che per centinaia di anni ha vissuto la sua vita particolare e per la maggior parte poco nota.” Poi ancora: “Sono contento quando incontro i suonatori resiani ed i danzerini, gli arrotini  e gli altri. Non mi piace invece quando vedo che alcune forze politiche vogliono mettere in discussione l’identità resiana, che linguisticamente deriva senza dubbio dalla radice slovena.”
Su quanto ho riportato io non voglio aggiungere alcun mio commento, penso che siano abbastanza evidenti, chiari e reali i fatti, le situazioni e gli orientamenti.
Con tutto il rispetto e la simpatia nei confronti della persona Lojze Peterle.
Un cordiale saluto da Franco Tosoni

2 commenti :

  1. benritrovata valresia!! come vedo dall'articolo, il lupo perde il pelo ma non il vizio....non avreste una trappola per lupi? ciao!

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  2. il lupo perde il pelo ma non il vizio e continua a dimostrare grande tolleranza verso il prossimo utilizzando un umorismo leggermente pungente e soprattutto esilarante,affinchè tutti possano uscire dalla propria individualità e libertà di pensiero per valorizzare la fede verso il rosso, il bianco e il verde,superiori per importanza e bellezza,agli altri colori dello spettro visibile.

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