LUIGI PALETTI scrive:
Ho letto nell'ultimo numero del mese di dicembre 2007 la lettera della sig.ra Luigia Negro e la risposta del Sindaco e ciò mi induce di intervenire per fare in proposito alcune considerazioni.La sig.ra Negro precisava che la sua partecipazione all'audizione della Commissione del Consiglio Regionale in occasione della fase preparatoria della legge Regionale "Sulla tutela della minoranza linguistica slovena" era stata fatta in qualità di responsabile del Circolo Culturale Resiano "Rozajanski Dum" e non come addetta all'ufficio resiano dell'Unione dei Circoli Sloveni la cui sede e dirigenza centrale si trovano a Gorizia. Rivendicava, inoltre, la presenza in Resia del "Rozajanski Dum" da più di vent'anni e il suo notevole impegno e di lavoro che è stato e viene svolto in favore del resiano e della cultura resiana con realizzazioni e risultati che sono ampiamente conosciuti e riconosciuti. Al Sindaco la precisazione ferma e pacata della sig.ra Negro non è, purtroppo, bastata perchè lui, anzichè prenderne atto come sarebbe stato naturale, ha imbastito sopra un suo ragionamento fatto di argomentazioni e supposizioni per costruire la sua verità e per cercare di metterla in bocca alla sig.ra Luigia dove lei doveva dichiarare di essere stata a Trieste in rappresentanza dell'Unione dei Circoli Culturali Sloveni e non del Circolo Culturale Resiano "Rozajanski Dum". Avere qualsivoglia rapporto con l'Unione dei Circoli Culturali Sloveni, secondo il Sindaco, costituisce una colpa e non permette di lavorare e interessarsi per il resiano e così, per logica conseguenza, non poteva farlo nemmeno il Circolo Culturale Resiano " Rozajanski Dum". Chi pensa e ragiona con ampia apertura mentale, senza condizionamenti ideologici e partitici va per forza screditato perchè degno della massima attenzione e considerazione è solo chi, non dimostra niente, è capace però di gridare e fare chiasso. Naturalmente per rafforzare meglio tutto ciò ci si ricorda della popolazione che anche essa penserebbe come il Sindaco senza chiedersi ovviamente se questo non costituisca una mera strumentalizzazione dal momento che la stragrande maggioranza dei resiani è stata sempre tenuta ignorante nella propia lingua e cultura per non aver mai ricevuto alcun insegnamento ufficiale e non ha mai avuto la possibilità di conoscere gli sviluppi avuti nel tempo dal Resiano in rapporto agli studi scientifici e della conseguente tutela legislativa nazionale soppravvenuta. Su questo, naturalmente, ci si ricorda degli studiosi di ogni dove che di noi si sono occupati e se ne occupano tuttora per dire che anche loro sono tutti in malafede e che, non possedendo la neccessaria onestà intellettuale, hanno avuto un abbaglio ed hanno falsificato la verità storica. La scienza e la verità sono valori che si fondano su dati e studi oggettivi e non possono venire confusi con l'intolleranza e le forzature fondamentalistiche che sono la negazione di ogni confronto e collaborazione. Il Resiano ha bisogno di svilupparsi e crescere e non può chiudersi in se stesso per autodistruggersi perchè questo non lo vuole il buon senso dei Resiani che lavorano in silenzio.
Resia,5 febbraio 2008
Leggendo attentamente mi è venuto in mente di aver trovato tempo fa sul sito http://www.zskd.eu/le-nostre-associazioni notizie in merito al Rozajanski Dum. Ebbene l'associazione Rozajanski Dum, come potete leggere nel sito ufficiale ZSKD, fa parte delle associazioni iscritte. Quindi al signor Luigi Paletti vorrei far notare che essendo l'associazione Rozajanski Dum facenti parte della ZSKD che in Italiano vuol dire Unione dei Circoli culturali Sloveni, la Signora Luigia Negro presenziando a Trieste a nome della associazione Rozajanski Dum automaticamente si presentava a nome dell'associazione madre, ovvero della ZSKD.
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