La voce di Resia che lavora…
Si pensava che con la caduta del muro di Berlino, l’abbattimento dei confini e l’allargamento dell’Unione Europea verso i paesi dell’Est, l’integrazione europea fosse intesa come integrazione di popoli dove ognuno mantiene la propria identità, per confrontarsi con i popoli contermini in maniera completa, in previsione di un’Europa unita politicamente, economicamente e culturalmente, nel rispetto delle diversità etniche e linguistiche. In questa prospettiva, che tutti condividiamo, per mantenere la pace e favorire l’integrazione, è importante dialogare con i popoli vicini, per conoscersi meglio, per instaurare dei rapporti di collaborazione in campo culturale, economico, ambientale e mettere in atto progetti comuni in favore delle rispettive comunità.
Per fare ciò è importante conoscere la loro lingua come loro vogliono conoscere la nostra.
Perchè intendendo la loro lingua possiamo conoscerci meglio, integrarci, superare le paure e le distanze che molte volte in passato ci sono state.
La paura è figlia dell’ignoranza.
Questo non coinvolge solo il singolo cittadino ma in special modo le istituzioni, gli enti e le associazioni che operano nelle comunità vicine ai confini e ciò che sta facendo l’Amministrazione Comunale di Resia, non guardando al passato ma al futuro, è cogliere le opportunità che l’abbattimento dei confini può portare alla nostra comunità.
Il fatto che il nostro Comune organizzi dei corsi di sloveno, finanziati con legge dello stato italiano, dei quali possono beneficiare anche operatori del Parco delle Prealpi Giulie e delle associazioni che operano in Valle, sta a significare che si vogliono avviare progetti comuni con gli enti oltre confine per lo sviluppo della nostra comunità, per attingere e beneficiare dei notevoli fondi economici previsti nei programmi comunitari Interreg 2007-2013 che prevedono, al di qua e al di là del confine, progetti transfrontalieri che incideranno in maniera significativa sullo sviluppo del nostro territorio.
Come si è detto l’integrazione passa attraverso la conoscenza di cui la lingua è un veicolo fondamentale per conoscersi meglio. Quante volte in passato ci siamo rammaricati che a scuola non abbiamo avuto l’opportunità di imparare il tedesco, una lingua senz’altro più utile del francese, vista la vicinanza con l’Austria. Probabilmente qualcuno preferisce guardare al passato.
Le leggi 482/99 e 38/01, approvate dal parlamento italiano e ratificate dell’allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, sulla tutela delle lingue minoritarie, delle quali ne beneficiano anche i comuni di Tarvisio, Malborghetto, ecc. e non solo Resia, nonostante le lacune ed i limiti che le leggi possono avere, offrono delle opportunità che noi non possiamo che cogliere.
Esse infatti riconoscono che in Val Resia ci sono cittadini italiani che hanno una cultura e una lingua diversa da quella italiana. Questa diversità va salvaguardata e tutelata perché è una ricchezza per la regione e per l’Italia. Attraverso queste leggi abbiamo la possibilità di insegnare a scrivere e leggere in resiano nelle scuole dell’obbligo, permettendo così di mantenere le scuole in Resia, altrimenti sarebbero trasferite a Moggio Udinese. Inoltre riconoscere che Resia possiede una particolarità culturale diversa, vuol dire che in futuro il nostro comune eviterà di essere associato o inglobato ad altri comuni limitrofi.
Fa bene l’Amministrazione Comunale, come altri Enti ed Associazioni, a cogliere questa opportunità investendo sulla tutela della nostra cultura ed identità, perché questo porta a vantaggi, anche economici, che già ora si possono cogliere.
Chi invece vorrebbe ripristinare muri o cortine di ferro, evocando fantasmi del passato, usando termini come assimilazione, svilimento, pulizia etnica, annessione, sono persone che oltre ad avere nostalgia del passato, per noi molto nefasto, vogliono bloccare ogni tentativo di sviluppo della nostra Valle che inevitabilmente deve passare attraverso la valorizzazione della risorsa culturale della quale siamo portatori da un millennio.
Ciò che maggiormente infastidisce ed irrita è che tra le persone, che portano avanti questo progetto, ve ne sono alcune che abitano fuori valle, non sanno parlare in resiano, non si sono mai interessate delle nostre tradizioni e della nostra cultura.
Si ergono a baluardo della tutela della nostra lingua, quando non sono riusciti o non hanno voluto insegnarla ai propri figli.
Noi resiani che abitiamo in Valle veniamo considerati da queste persone non in grado di tutelare il nostro patrimonio culturale, anzi ci considerano persone labili e deboli, alla mercè di chissà quali forze del male che solo la loro perversa fantasia immagina.
Sono personaggi che per avere visibilità non si risparmiano nel mettere in cattiva luce la nostra Comunità all’esterno con articoli, argomentazioni fantasiose ed inesistenti che creano un’immagine distorta di una realtà invece, serena e tollerante che guarda al futuro con fiducia, conscia che il suo destino dipende dalle opportunità che si prospettano e da quanto sapremo coglierle.
Cosa fanno di propositivo e costruttivo per la nostra Comunità? Perché non “si rimboccano le maniche” per lavorare e collaborare a fianco delle persone che giornalmente affrontano i problemi del vivere in un paese di montagna?
Sono persone che per avere consenso e seguito non esitano a spargere odio ed intolleranza verso coloro che operano e pensano diversamente da loro. Tutto questo è inaccettabile!
Che scopo ha tutto ciò? Che vantaggio ne traggono questi personaggi?
Questo modo di fare va condannato, respinto, rifiutato e isolato, perché turba l’armonia della Valle. Se queste persone sono in cerca di voti e consensi, per arrivare alla poltrona a cui tanto ambiscono, lo facciano usando tutti gli strumenti leciti che la nostra democrazia consente, ma non giochino sulla cultura e la storia resiana, né tanto meno cerchino di creare divisioni e odi nella popolazione. ( Di questo non abbiamo bisogno )
Circolo Culturale Resiano Pro Loco Val Resia
Rozajanski Dum Il presidente
Il presidente Carmela Barile
Luigia Negro
Associazione Culturale Comitato Associativo
“Museo della Gente della Val Resia” Monumento All’Arrotino
Il segretario Il presidente
Sandro Quaglia Domenico Lettig
Associazione ViviStolvizza Gruppo Folcloristico Val Resia
Il presidente Il presidente
Michele Buttolo Pamela Pielich