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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 30 marzo 2007

LINGUA E TRADIZIONI TUTELATE PER LEGGE

Messaggero Veneto   mercoledì 28 marzo 2007


Il signor Luigi Paletti di Resia insiste ( lettera del primo e 17 marzo) nel tentativo di giustificare l'applicazione a Resia delle leggi 482/99 e 38/01 di tutela della minoranza linguistica slovena, dopo ben sei anni dalla loro approvazione, facendo esclusivamente riferimento alle comunità scentifiche che, a suo dire " stabiliscono essere di matrice slovena il resiano e i vari dialetti dell'area confinaria con la Slovenia della provincia di Udine". E' un tentativo che però non trova riscontro tra i requisiti che oggi definiscono una minoranza linguistica, che sono costituiti principalmente dal sentimento di solidarietà che un gruppo di persone ( non estranei al gruppo ) manifesta allo scopo di preservare la propia lingua e le propie tradizioni. Le comunità linguistiche storiche di origine slava, giunte a partire dal VII secolo nella Valle di Resia e in quelle del Torre e del Natisone, hanno sempre manifestato, anche con petizioni sottoscritte, la volontà di tutelare e valorizzare la propia originaria lingua materna avuta tramandata oralmente dai propri avi fino ai giorni nostri e non la lingua slovena. Con riferimento a tale volontà hanno anche avuto riconosciuto la propia peculiarità linguistica dalla legge regionale 46/91, articolo 2/bis, che distingueva chiaramente le lingue locali delle valli Friulane dalla minoranza linguistica slovena del Carso. Destinzione tra l'altro certificata dagli statuti comunali. Quello di Resia, all'articolo 6 approvato il 25 marzo 2004, quindi tre anni dopo l'approvazione della legge di tutela degli sloveni, in particolare "promuove gli strumenti di tutela e diffusione della cultura, della lingua e delle tradizioni Resiane". Significativa anche la storica assenza nelle valli precitate di candidati sindaci o consiglieri comunali di lingua o minoranza slovena. Pertanto, sostenere ora che i dialetti parlati lungo la fascia di confine con la Slovenia della provincia di Udine sono di matrice slovena per sottintendere che i relativi parlanti sono sloveni non ha alcun serio riscontro storico, nè valore identitario, anche perchè le stesse leggi di tutela della minoranza linguistica slovena, la 482 e la 38, prevedono espressamente che a chiederne l'applicazione possano essere per primi gli elettori dei comuni dove la minoranza è presente. Elettori che, pur risultando così i primari protagonisti della tutela, in provincia di Udine non hanno mai fatto richieste del genere. Queste sono le realtà normative e storiche cui tutti dovrebbero pieno rispetto nello spirito della reciproca democratica tolleranza.


Sergio Mattelig         portavoce della Lega della Slavia Friulana    San Pietro al Natisone

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