Il libro È un prodotto che ricopre un ruolo importante nella tradizione friulana perché rientra in una serie di abitudini alimentari e, soprattutto, di metodi di coltivazione che permettono di ottenere un prodotto unico, non riproducibile al di fuori della zona di origine. Per questo è tutelato dalla legislazione comunitaria e nazionale, in particolare dal decreto ministeriale numero 350 del 18 luglio 2000 e inserito negli elenchi regionali dei “prodotti agroalimentari tradizionali”. Lo “strok”, così si chiama l’aglio a Resia, si contraddistingue dalle altre varietà di aglio commercializzate. Spiccano le caratteristiche organolettiche e la sua maggiore digeribilità accompagnata da un aroma particolarmente intenso e persistente. La mancanza della nota acre, che caratterizza le altre varietà, lo rende molto adatto per la produzione di salumi.
Un libro dal titolo “L’Aglio di Resia e la sua Valle. Tä Rozajanski Strok ani njaha Dulina”, autori Maria Ida Turello per i testi e Gino Di Lenardo per le immagini, descrive, commenta ed esalta il prodotto della Val Resia collocandolo, giustamente, nella storia, tradizioni, cultura, folclore e umanità. Nella prefazione al volume il sindaco Sergio Chinese sostiene che «quando all’inizio del nuovo millennio una saggia amministratrice di Resia ipotizzò che la coltivazione di un umile ortaggio, legato alla tradizione locale, avrebbe potuto dare lustro a un intero territorio, pochi avevano colto la lungimiranza della proposta». L’ottimo lavoro dei due autori del libro dà ragione a quella lungimiranza che è stata foriera di positivi ed esaltanti risultati.
Tratto dal Messaggero Veneto del 3 Gennaio 2011
mercoledì 5 gennaio 2011
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