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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

giovedì 12 aprile 2007

SU LE ANTENNE RESIANI N°2


MINORANZA

Le attese delle organizzazioni slovene




Pubblichiamo il testo integrale del documento, che i presidenti delle due organizzazioni slovene più rappresentative, Unione culturale economica slovena-Skgz e Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso, hanno consegnato ai ministri italiano e sloveno degli Affari esteri sloveno, Dimitri Rupel, e italiano, Massimo d'Alema, lo scorso 9 gennaio, in occasione della visita di quest'ultimo in Slovenia.

L'Unione culturale economica slovena-Skgz e la Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso hanno già in in più occasioni ribadito l'importanza dei buoni rapporti istituzionali tra la Slovenia e l'Italia, che vanno intensificati e migliorati sostenendo in particolare le varie forme di collaborazione transfrontaliera e tutti quei progetti che vedono attivamente coinvolte le due minoranze linguistiche. La caduta dell'ultimo confine (Schengen) rappresenterà un passo decisivo in tal senso, creando nuove opportunità di sviluppo anche per le due comunità minoritarie - sloveni in Italia e italiani in Slovenia ­ che hanno già da tempo intrapreso la strada della fattiva collaborazione su progetti comuni e iniziative congiunte. La collaborazione transfrontaliera e i progetti comuni intrapresi dalle due minoranze a ridosso del confine sono stati fortemente sostenuti anche dalla Giunta regionale del Fvg e dal Governo sloveno. Le organizzazioni Skgz ed Sso esprimono un giudizio non positivo della precedente legislatura e dell'operato del precedente governo nazionale italiano, che si è contraddistinto nella non attuazione della legge di tutela della minoranza slovena. Sono perciò tanto maggiori le aspettative che si nutrono nei confronti del governo Prodi, affinché affronti quanto prima ed in maniera organica la giusta e definitiva soluzione dei problemi della minoranza slovena in Italia.
Qui di seguito presentiamo alcune questioni di particolare rilievo per la comunità slovena in Italia:

Legge 38/01:
1. E' auspicabile che il Governo italiano trasmetta il documento della «zonizzazione» (area-comuni contraddistinta dalla presenza storica della comunità slovena) così come redatto e successivamente integrato dal Comitato paritetico, al Capo dello Stato per l'emanazione del relativo D.P.R.
2. Le dotazioni finanziarie destinate dallo Stato italiano alla comunità slovena sono rimaste sostanzialmente immutate e quindi agli stessi livelli da 15 anni, cosa che di fatto ne ha fortemente eroso il valore reale. Sarebbe, quindi, necessario aggiornare le dotazioni finanziarie destinate alla comunità slovena creando poi meccanismi di «indicizzazione» e quindi adeguamento automatico.
3. Il Governo prosegua con decisione nel dar corso all'attuazione della legge di tutela in tutte quelle parti che già oggi non sono vincolate dalla zonizzazione.
4. Con la nuova legge elettorale si prendano in considerazione i meccanismi necessari a garantire la rappresentanza della comunità slovena nel parlamento italiano.
5. Con il previsto inserimento anche della provincia di Udine nella nuova convenzione con la Rai per i programmi in lingua slovena si preveda il rafforzamento della struttura operativa (attualmente si dispone di solo mezz'ora giornaliera di programma televisivo). E' critica altresì la situazione del personale che cura i programmi, dove ai pensionamenti degli ultimi anni non hanno fatto seguito le sostituzioni. La struttura è stata privata anche della propria autonomia gestionale, che va assolutamente recuperata con la nomina di un direttore.
6. Al quotidiano della minoranza slovena Primorski dnevnik e ai settimanali ovvero stampa periodica sloveni vanno garantite le dotazioni finanziarie che considerino la loro funzione e specificità, evidenziando gli strumenti adeguati nelle variazioni della legge sull'editoria.
7. Il progetto della scuola bilingue di S.Pietro al Natisone (unica nella provincia di Udine) nata come istituto privato negli anni '80 e diventata scuola statale per effetto della legge di tutela 38/01, andrebbe proseguito e integrato adottando l'insegnamento della lingua slovena per ulteriori tre anni (scuola media), consentendo così agli alunni di dotarsi di un minimo bagaglio linguistico sufficiente al mantenimento e allo sviluppo della propria lingua madre.
8. Va abrogato il decreto Scajola sulle carte d'identità monolingui, con il quale si è forzato lo stesso spirito della legge di tutela.
Legge 482/99:
La legge 482/99 si fonda su tre pilastri principali: a) l'utilizzazione delle lingue minoritarie nella pubblica amministrazione, b) l'insegnamento delle lingue nelle scuole pubbliche, c) l'accesso alla televisione di Stato. Una delle lacune della legge 482/99 è la mancanza di fondi per le associazioni. Si propone che un finanziamento aggiuntivo annuo di 2,5 milioni di euro venga stanziato a favore degli organismi di coordinamento e proposta come definiti dalla stessa legge. Inoltre la recente legge finanziaria ha decisamente decimato il finanziamento della legge 482/99, decisione che riteniamo politicamente incomprensibile e ingiustificata. Facciamo appello al governo italiano affinché ripristini quanto prima il finanziamento originario.
Ratifica della Carta Europea per le Lingue Regionali e Minoritarie:
Tra le priorità della nuova legislatura questo punto appare della massima urgenza. Il Parlamento italiano non ha infatti ancora ratificato la Carta Europea per le Lingue Regionali o Minoritarie del Consiglio d'Europa. Il Governo precedente aveva predisposto una sua proposta di legge, che è stata approvata dalla Camera dei Deputati, ma rinviata in Commissione dal Senato. Onde accelerare la ratifica si propone il «ripescaggio» del disegno di legge già approvato dalle Camera (Atto Senato n.2545). La ratifica della Carta europea per le lingue regionali o minoritarie, approvata a Strasburgo il 5 novembre 1992 ed entrata in vigore il 1° marzo 1998, costituisce uno degli atti conclusivi dell'impegno dello Stato italiano a tutela delle minoranze linguistiche. L'Skgz e la Sso sollecitano quindi un veloce passaggio in Senato e la ratifica definitiva.
Statuto del FVG:
Si ritiene importante l'approvazione (doppia lettura) da parte del Parlamento del nuovo statuto della Regione Autonoma FVG, che prevede anche importanti novità per quel che riguarda la comunità slovena e le altre comunità linguistiche minoritarie.



I presidenti dell'Skgz, Rudi Pavsic e dello Sso, Drago Stoka

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