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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 27 giugno 2007

MINORANZA NAZIONALE SLOVENA

 Istruzione bilingue nell'area di confine

Convegno di San Pietro al Natisone                           anno 2003 sito web dei comunisti cividalesi


Lo scorso 19 settembre si è svolto a San Pietro al Natisone un convegno dedicato all'istruzione bilingue (italiano-sloveno) nella fascia confinaria e al difficile rapporto fra gli ordinamenti legislativi che ne regolano la fruizione e i bisogni di molte famiglie. Un appuntamento promosso dall'Istituto per l'Istruzione Slovena che ha visto la partecipazione di autorevoli esponenti della minoranza slovena e delle istituzioni e che ha permesso una approfondita disamina delle problematiche relative all'istruzione bilingue nel nostro territorio. Sono emersi alcuni problemi e alcune contraddizioni: da una parte la legislazione relativa alle minoranze e le tutele relative all'istruzione, dall'altra parte la carenza di risorse economiche; da una parte il desiderio di molte famiglie della fascia confinaria di dare ai propri figli una istruzione bilingue in cui italiano e sloveno abbiano pari dignità, dall'altra i ritardi e forse l'insensibilità di una parte dell'amministrazione pubblica. Noi riteniamo l'esperienza della scuola bilingue di San Pietro al Natisone importante non solo perché, seppure in modo non completo, garantisce alla minoranza slovena presente nel nostro territorio il diritto all'apprendimento della lingua slovena, ma anche perché questa scuola, con la sua organizzazione didattica, rappresenta il più importante strumento di dialogo e di conoscenza fra due comunità, quella italiana e quella slovena, la cui convivenza sul nostro territorio non è stata sempre facile. Una esperienza originale che a nostro avviso andrebbe estesa ovunque ci siano minoranze linguistiche e che nel nostro territorio andrebbe potenziata con la realizzazione di una scuola media statale bilingue. Non mancano le difficoltà e le resistenze sia di ordine politico (non sappiamo quanto il centro destra sia veramente interessato a questo tipo di discorso) che di ordine economico (le condizioni finanziarie dello Stato sono note a tutti). Speriamo che la mobilitazione dei cittadini e l'impegno degli amministratori riesca a produrre risultati; da parte nostra non mancherà l'appoggio a proposte e progetti che vadano nella direzione dell'estensioni di diritti e, in questo senso, sosterremo la proposta di realizzazione a San Pietro al Natisone di una scuola media statale bilingue e sosterremo anche la proposta di estendere l'ambito territoriale in cui sviluppare l'istruzione bilingue.

Siamo convinti che le minoranze siano una risorsa per l'intera comunità e riteniamo che, anche nella prospettiva dell'imminente ingresso nell'Unione Europea di nuove realtà statuali, possano svolgere un ruolo importante in quei processi di integrazione che si stanno avviando verso Est e possano contribuire anche allo sviluppo di un'area, la nostra, troppo spesso marginalizzata.

Concludiamo questa nota proponendo nelle righe seguenti alcuni momenti dell'intervento introduttivo del presidente dell'Istituto per l'Istruzione Slovena, alcuni dati relativi al centro scolastico bilingue e alcuni articoli di stampa.


 












 


intervento introduttivo

 


il centro scolastico bilingue

 


alcuni articoli di stampa


 


 





 


 


intervento introduttivo al convegno

Giorgio Banchig - presidente dell'Istituto per l'Istruzione Slovena

 


La tutela della minoranza slovena è regolata da due leggi: la 482 relativa alle minoranze linguistiche storiche e la legge 38 relativa alla minoranza slovena. Non sono leggi perfette, ma se si è convinti che la tutela delle minoranze rappresenti comunque un arricchimento per il territorio, allora non è difficile superare i limiti della legge. A questo superamento si arriva innanzitutto con il dialogo, il confronto e la volontà delle parti e in questo modo si riescono a superare sia nella comunità che nel sistema scolastico pubblico antiche incomprensioni e vecchi pregiudizi. L'Istituto per l'Istruzione Slovena non ha esaurito i suoi compiti con la statalizzazione della scuola bilingue, ancora oggi continua a fornire alcuni servizi alla scuola e, secondo statuto, continua ad interessarsi dell'istruzione slovena nel senso più ampio e raccoglie le attese della nostra comunità nel settore scolastico. Come ha sempre fatto nei 24 anni di vita, l'Istituto ha sempre cercato il contatto con le famiglie, ne ha raccolto le esigenze e se ne è fatto interprete presso quanti hanno ruoli di responsabilità nelle istituzioni scolastiche. Ma alla storia del nostro istituto fa da sfondo un atteggiamento di prevenzione non privo a volte di pregiudizi e ostilità che però non hanno impedito la crescita e l'affermazione della scuolae il grande numero di alunni (in costante crescita) fa di questo istituto la più grande realtà scolastica della minoranza slovena in Italia. La statalizzazione della scuola è stato il coronamento di un percorso di crescita, ma anche il riconoscimento di un modello di insegnamento e di organizzazione scolastica che per certi versi rappresenta un unicum nel mondo della scuola. L'azione e l'impegno del nostro istituto non possono fermarsi a questo traguardo anche perché le richieste da parte degli utenti si fanno precise e pressanti in particolare per quanto riguarda due aspetti: l'apertura di una scuola media statale bilingue e l'estensione del territorio su cui attivare una istruzione bilingue. Non sono un esperto in materia, ma credo sia evidente che l'interruzione dell'insegnamento bilingue in V elementare vada contro ogni logica e contro ogni modello didattico-pedagogico e ritengo anche contro la normativa scolastica. Linterruzione dell'insegnamento in V non risponde alle esigenze di un apprendimento scolastico che seppure graduato e modulato sulla crescita umana e intellettuale degli alunni, inizi con la scuola materna, prosegua con le elementari e continui poi con le medie inferiori. In base a queste considerazioni e sulla base delle pressanti richieste delle famiglie, l'Istituto chiede che venga istituita, sotto la attuale Direzione scolastica, la scuola media statale bilingue come logico e naturale completamento di modello di apprendimento iniziato con le materne e continuato con le elementari. Il tempo sta scadendo e in mancanza di una rapida soluzione del problema l'istituto sarà costetto ancora una volta a cercare altre strade e fra queste anche la possibile istituzione di una scuola media bilingue privata. E' una soluzione estrema a cui non vorremmo arrivare perché siamo convinti che la scuola pubblica debba dare, come sottolineato anche dal Presidente della Repubblica Ciampi nel corso dell'apertura del nuovo anno scolastico, risposte adeguate alle esigenze del territorio. La seconda esigenza riguarda la possibilità di aprire scuole bilingui in altri territori della provincia di Udine dove sia presente la minoranza Slovena (val Canale, val Resia, valli del Torre e del Cornappo e i comuni della Pedemontana). Questo è previsto dall'art.12 della legge di tutela degli sloveni e va ricordato che tutti i comuni dove è storicamente presente la minoranza slovena hanno fatto richiesta di essere inserite nell'ambito territoriale di tutela. Fino ad ora mancava all'appello il Comune di Tarvisio, ma alcune notizie fanno ritenere imminente la richiesta di inclusione anche di questa relatà. Vanno poi attuati gli insegnamenti delle lingue locali come previsti dalla Legge 24/82, vanno applicate le norme relative alla possibilità di istituire l'insegnamento della lingua slovena e della storia e delle tradizione locali negli istituti di istruzione obbligatoria come previsto dalla legge 38 e vanno attuate le disposizioni che riguardano le scuole superiori.

Non mancano i problemi:

- le risorse finanziarie innanzitutto, perché in molti articoli della legge di tutela, a proposito di istruzione scolastica, si rimarca la necessità di non gravare lo Stato "di maggiori o nuovi oneri". Non ci è stato spiegato come sia possibile aprire nuovi corsi o nuove scuole senza risorse finanziare.

- l'istituzione di un albo degli insegnanti che abbiano la preparazione per insegnare nelle nostre scuole.

- l'ingresso della Slovenia nell'Unione Europea e le possibili nuove prospettive che potrebbero aprirsi anche dal punto di vista scolastico.

- La nuova riforma scolastica e il riordino dei cicli avranno conseguenze anche sulla nostra scuola.

Molti i problemi, ma da parte nostra non mancheranno collaborazione, disponibilità e chiediamo risposte perché è in gioco il futuro della nostra comunità e dei nostri giovani.


 





 


 


centro scolastico bilingue

un breve excursus storico

 


- 6 marzo 1980: costituzione dell'Istituto per l'Istruzione Slovena;

- 13 settembre 1984: apertura del Centro prescolastico bilingue;

- 15 settembre 1986: apertura della scuola elementare con l'avvio di una classe prima;

- 11 novembre 1988: ricorso gerarchico al Provveditore agli Studi di Udine per mancata presa d'atto della Scuola Materna;

- 16 novembre 1988: il Provveditore agli Studi respinge con decreto il ricoso ("nelle scuole della provincia di Udine non è previsto da alcuna legge speciale il bilinguismo");

- 21 marzo 1989: presentazione di ricorso staordinario al Capo dello Stato;

- 20 dicembre 1989: parere del Consiglio di Stato;

- 13 ottobre 1990: decreto del Presidente della Repubblica (registrato alla Corte dei Conti il 22 aprile 1991) che accogli il ricorso;

- 5 settembre 1991: la Legge Regionale 46 stabilisce un contributo annuo di 400 milioni per il funzionamento del centro prescolastico;

- 30 gennaio 1992: richiesta di presa d'atto per la scuola elementare;

- 31 agosto 1992: nota ministeriale ("il Consiglio di Stato non oppone, in linea di principio, alcun impedimento all'apertura, su tutto il territorio italiano, di scuole con lingue di insegnamento diverse da quella italiana");

- 20 ottobre 1992: presa d'atto della scuola elementare;

- 10 gennaio 1994: trasferimento dell'attività nella nuova sede, concessa in comodato dal Comune;

- 27 dicembre 1995: presentazione di domanda di parifica;

- 30 aprile 1996: richiesta di documentazione da parte del Provveditorato agli Studi;

- 23 aprile 1997: autorizzazione del Ministero a procedere alla convenzione di parifica;

- 1 agosto 1997: firma della convenzione di parifica della scuola elementare;

- 23 febbario 2001: approvazione della legge n.38 che all'art.12, comma 5, prevede il riconoscimento delle scuole gestite dall'Istituto per l'Istruzione Slovena di San Pietro al Natisone come scuole statali


 


 


iscrizioni al centro scolastico bilingue

 


 



 


 


anno scolastico 1984-85: 10 iscritti - anno scolastico 2000-01: 165 iscritti

 


 





 


 


Alcuni articoli di stampa

 


 


 

 


 


12 maggio 2004 - Gazzettino

 


Preiscrizioni inutili: il ministero non concede i docenti. Il sindacato promette battaglia

La scuola media bilingue senza professori


La scuola media bilingue di San Pietro al Natisone resta al palo. Per avviare la prima classe, chiesta a gran voce da tutti i sindaci delle Valli, gli alunni ci sono: la scuola, l'unica statale bilingue d'Italia, ha raccolto 16 preiscrizioni. Quello che manca sono i docenti. Ne basterebbero soltanto sei, ma il Ministero continua a nicchiare. La conferma è arrivata ieri, alla consegna dell'informativa sugli organici delle medie ai sindacati. «La direzione scolastica regionale - dice Antonio Luongo della Cgil - non ha autorizzato nessun posto in organico di diritto per la prima media di San Pietro». E non si tratta della solita "coperta corta" degli organici: con 34 posti in più concessi dal ministero alle medie, quei sei docenti si potevano anche tirare fuori. Ma «alla nostra richiesta di spiegazioni, il direttore regionale Cataldi ha obiettato che manca l'autorizzazione ufficiale del ministero», aggiunge Luongo. Non si tratta di una mera questione di stipendi in più da scucire. «La mia valutazione è che le resistenze "romane" siano tutte di tipo politico. Perché, comunque, quei 16 alunni dovranno frequentare una scuola media: se non dovesse essere la bilingue di San Pietro, sarebbe la media di Cividale . E, in quel caso, il Miur dovrebbe comunque assicurare nuovi posti di insegnamento», dice il segretario regionale della Cgil. E quindi è sul lato politico che il sindacato promette battaglia: una lettera al presidente del Consiglio regionale Tesini, al presidente della Regione Illy, all'assessore regionale all'Istruzione Antonaz, chiedendo un impegno preciso.


 


 


16 ottobre 2003 - Messaggero Veneto

 


Richiesta per la scuola media bilingue


Istituire, accanto alle materne e alle elementari bilingui di San Pietro al Natisone, anche una scuola media basata sull'insegnamento dello sloveno e dell'italiano, e dar vita a ulteriori realtà scolastiche bilingui nell'intero territorio della provincia di Udine in cui è presente la minoranza slovena. Sono queste le principali richiese formulate da amministratori locali, insegnanti, dirigenti scolastici e genitori in occasione di un convegno promosso nel capoluogo valligiano, recentemente, dall'Istituto per l'istruzione slovena: tema dell'incontro era stato, appunto, l'istruzione bilingue fra ordinamenti legislativi e bisogni. Unanime, in sede di dibattito, è risultato l'auspicio che l'esperimento di scuola italo-slovena avviato ormai da anni, e con grande successo, a San Pietro, possa trovare adeguato sbocco e potenziamento. L'istruzione bilingue - è stato rimarcato - "va assicurata, così come previsto dalla legge di tutela, anche in prospettiva dell'ormai imminente ingresso della Slovenia nell'Unione Europea". E' stato quindi ribadito il continuo aumento dell'interesse dell'utenza nei confronti dell'istituto operante a San Pietro al Natisone: non a caso, la struttura (che l'anno prossimo potrà accogliere solo 20 nuove iscrizioni alla scuola dell'infanzia) avrà presto necessità di utilizzare spazi più ampi, magari ricorrendo a sedi scolastiche sotto-utilizzate del territorio. Si è sottolineata l'opportunità di garantire continuità a un percorso didattico che, attualmente, si ferma appunto alla quinta elementare: intanto, in attesa che nasca pure una scuola media bilingue, sarebbe bene - è stato suggerito dai genitori - che negli istituti del Cividalese l'insegnamento dello sloveno venisse inserito nel percorso curricolare. Per quanto riguarda le altre aree di insediamento sloveno esistenti nella provincia di Udine, si è rilevato che l'inserimento di attività didattiche attinenti alla lingua e alla cultura slovena o locale risulta alquanto limitato. Una sintesi delle considerazioni effettuate durante l'incontro è stata inviata ai sindaci dei Comuni di Drenchia, Grimacco, Stregna, San Leonardo, Savogna, Pulfero, Prepotto, Torreano, Faedis, Attimis, Nimis, Lusevera, Taipana, Resia, Malborghetto Valbruna e Tarvisio. (l.a.)


 


 

 


 


2 novembre 2003 - Messaggero Veneto

 


Chiesta alla Regione la media bilingue


I cinque consiglieri regionali sloveni e il direttivo dell'Istituto per l'istruzione slovena di San Pietro al Natisone si sono incontrati, alcuni giorni fa, per analizzare la situazione dell'istruzione slovena nella provincia di Udine e per discutere sulla possibilità di istituire nel capoluogo valligiano anche una scuola media bilingue, in modo da garantire continuità di formazione agli allievi delle materne e delle elementari. "I consiglieri regionali (Tamara Blazina, Igor Canciani, Igor Dolenc, Mirko Spazzapan e Bruna Zorzini) - specificano dall'Istituto - si sono dimostrati molto attenti alla problematica e hanno individuato delle possibili iniziative, sia a livello regionale che nazionale, per arrivare a una soluzione del caso". Hanno assicurato, in primo luogo, che chiederanno a breve un incontro con il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Pier Giorgio Cataldi, per fare presenti le istanze dell'Istituto di San Pietro e ulteriori esigenze che riguardano l'istruzione slovena in provincia di Udine. Delle richieste della popolazione delle Valli e dell'Istituto è inoltre già stato informato l'assessore regionale alla Cultura, Roberto Antonaz, cui l'argomento in questione è stato illustrato dai consiglieri regionali Mirko Spazzapan e Tamara Blazina nel corso dei lavori della commissione consiliare Istruzione, Cultura e Formazione: l'assessore è stato sollecitato a intervenire, in base alle sue competenze, per far sì che nella Slavia friulana l'istruzione bilingue venga prolungata anche nel ciclo delle scuole medie. (l.a.)

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