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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

domenica 17 giugno 2007

LINGUA E TUTELA

Messaggero Veneto           sabato  16 giugno 2007


Cividale è tutta friulana


In riferimento alla recente lettera pubblicata con il titolo "A Cividale non c'è minoranza slovena", vorrei rinquorare la signora Piera Specogna che, sulla questione della friulanità di Cividale, mi trova completamente d'accordo. Alla prossima riunione del Comitato istituzionale Paritetico per i problemi della minoranza slovena fissata per venerdì mattina - in cui sarà adottata la delimitazione del territorio di lingua slovena - in particolare, credo sia doveroso richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni tutte sulla possibilità che fra i Comuni delimitati sia inserito anche quello di Cividale del Friuli ( come richiesto da 8 consiglieri comunali su 20 di Cividale nel 2003; Emilio Fatovic, Enrico Minisini, Carlo Monai, Paolo Moratti, Giovanni Pelizzo, Marino Plazzotta, Mauro Pascolini e Domenico Pinto ).  A tale proposito ritengo pertanto sottolineare - concordando appieno con quanto scritto dalla signora Specogna e recentemente comunicato ufficialmente al Comitato paritetico dal sindaco di Cividale, Attilio Vuga, e dai consiglieri comunali che lo sostengono - che l'inserimento della stessa cittadina in tale delimitazione costituirebbe una grave violazione della stessa legge 38/2001 sulla tutela degli sloveni, in quanto in tale territorio non sussiste la tradizionale presenza della minoranza slovena richiesta dall'articolo 4 della citata legge.  Tale richiesta di fondo, quindi, su motivazioni estranee  al fatto puramente storico, linguistico e culturale. Ritengo quindi che l'inserimento di Cividale, l'antica Forum Iulii, da cui deriva il nome del Friuli, nel territorio slovenofono sia un atto che viola profondamente oltre che la lettera anche gli stessi principi su cui si fonda la legge 38/2001, volta a tutelare la minoranza slovena solo ed esclusivamente ove essa risulti presente.  Su ciò si è espresso molto chiaramente anche il Consiglio di Stato nel 2004. Un tale atto, pertanto, rischierebbe di inficiare tutto il lavoro svolto dal Comitato paritetico in questi anni.  Ribadisco infine che l'amministrazione provinciale di Udine, come già avvenuto negli ultimi anni, continuerà a impegnarsi  per sostenere la cultura e gli idiomi propi delle comunità storicamente presenti sul suo territorio.  In particolare, per quanto riguarda le comunità delle Valli del Natisone, del Torre, di Resia e della Val Canale, lavoreremo verso una politica di rafforzamento della loro specifica individualità linguistica e storica.  Mentre in altri comuni della pedemontana vi sono, a fronte di una compatta maggioranza friulana dei centri abitati della pianura, alcune frazioni in quota che appartengono all'area slovenofona, questo non avviene nel comune di Cividale dove tutte le frazioni, anche le più periferiche e orientate verso le valli, sono sicuramente friulanofone. Certo, vi sono abitanti delle Valli che sono immigrati in città, ma questo non vuol dire che Cividale sia parzialmente slovena. A meno che lo stesso non si possa dire per le città come, Udine, San Giovanni al Natisone e Manzano.


Marzio Strassoldo


presidente della provincia di Udine

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