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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 15 giugno 2007

UNA CULTURA RESIANA SENZA CONTAMINAZIONI

Messaggero Veneto          lunedì    11 giugno 2007


Leggendo la lettera pubblicata il 26 maggio e firmata dal signor Valente di Oseacco di Resia si evince che, in occasione dell'audizione davanti la VI commissione del consiglio regionale del Friuli V.G., la nostra associazione andrà a Trieste con la superficialità che si addice a una "gita turistica". Il firmatario della missiva non ha volutamente capito un nostro precedente scritto che aveva lo scopo di illustrare le ragioni per le quali ci presenteremo a Trieste. Insistiamo ancora una volta sul fatto che sarà arduo che le nostre instanze vengano accolte perchè siamo fin troppo consapevoli di dover ribaltare scelte politiche già concordate ma impopolari. Comunque siamo impegnati al massimo nel perseguire il nostro obbiettivo, che è quello della tutela della nostra secolare cultura scevra da contaminazioni slovene e nello stesso tempo siamo fiduciosi che qualcosa cambierà in favore della Lingua Resiana. La prima riflessione critica del lettore ben informato è che il signor Valente e i suoi "amici" vogliono continuare a disinformare la popolazione con affermazioni fuorvianti e false. Ma i Resiani, attenti osservatori delle faccende valligiane, conoscono le motivazioni che hanno portato l'ex consigliere comunale a esprimere il suo voto di appartenenza alla slovenità della Val Resia e hanno, però, anche ottima capacità di intuizione e sono dotati di uno spiccato senso critico. Essi sanno essere giudici inparziali e quindi valutare quanto erroneamente è riportato nello scritto del Valente, che si erge a depositario di verità assoluta. Egli ha travisato volutamente il nostro pensiero anche su ciò che abbiamo scritto in merito alla consistenza della contribuzione (Legge 38/01). Per l'ennesima volta ribadiamo che le leggi non sarebbero nefaste se applicate correttamente con occhio di riguardo alle entità storiche presenti sul territorio, così come avviene, sempre nella provincia di Udine, per i Timavesi e i Sauriani.   Sembra pure non conoscere i documenti ufficiali che nel corso degli anni hanno stabilito che nell'area confinaria, che si vuol far passare tutta come minoranza linguistica slovena, c'erano pochissimi appartenenti alla stessa. Infatti nel questionario del censimento della popolazione del 21 ottobre 2001 richiesto dalla Provincia di Udine e riferito ai 18 Comuni dell'ambito della legge 38/01, su 39 mila 683 abitanti solo 8 (abitanti) si sono dichiarati appartenenti alla minoranza linguistica slovena. A Resia nessuna richiesta su 1491 abitanti! Come mai nel 2001 non c'era alcuno sloveno dichiarato in valle? E invece nel 2002, in un altro documento inviato alla Pretura di Udine, il Comune di Resia dichiarava che il 90% della popolazione era appartenente alla minoranza linguistica slovena? Alla luce di questi fatti, quindi, non siamo noi gli "acrobati" (come ci chiama il signor Valente), ma chi ha potuto permettere tutto ciò allettato dal richiamo dei contributi! Evidentemente l'Associazione "Identità e Tutela", nata solo cinque mesi fa, sta "scoperchiando la pentola" e ciò crea non poca preoccupazione non solo alle associazioni di Resia, ma anche all'ex assessore Valente che, esternando così pesantemente, dà l'impressione di aver iniziato anticipatamente la campagna elettorale per la poltrona di sindaco di Resia. Infine, la stessa associazione non può essere accusata di "aver preso in giro la gente" nel 2003 , in quanto, come detto sopra, è sorta da poco, anche se prevalentemente composta da persone che risiedono fuori, ma che dimostrano, forse più dei residenti, di avere a cuore la salvaguardia della cultura, della lingua e della storia resiana che rischiano di perdere la loro unicità con l'approvazione del disegno di legge n°205.


Allessandra Manzini


per l'Associazione " Identità e Tutela Val Resia"

1 commento :

  1. Bellissima e chiara questa risposta. Complimenti signora Alessandra Manzini, auguriamo a Lei e all'Associazione culturale "Identità e Tutela Val Resia" di esser sempre così chiari e leali. Ricordiamo che la lealtà è il bene più prezioso, più sacro, del cuore umano.

    Noi emigranti contiamo su di Voi.

    Alba Di Lenardo Vissach

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