ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 27 giugno 2007

REGIONE

Sentita la commissione consultiva per gli sloveni




La commissione consultiva presso la regione Friuli-Venezia Giulia per le attività culturali ed artistiche della minoranza slovena ha, recentemente, presentato e motivato, alla commissione del Consiglio regionale, le sue proposte in merito alla distribuzione, agli sloveni, dei contributi statali per il 2004. Nel corso dell'audizione, precedentemente fissata dalla commissione per la cultura, presieduta da Nevio Alzetta, essa ha tracciato le sue conclusioni.
In consiglio regionale sono, quindi, intervenuti: Rudi Pavsic, Marij Maver, Viljem Cerno, Damijan Paulin e Branko Jazbec, assente Alex Pintar, ritiratosi dalla commissione. Quest'ultimo, quale membro della Comunità economica culturale slovena-Sgps ha collaborato alle audizioni che si sono svolte in seguito con le singole organizzazioni. Nella commissione del consiglio regionale erano rappresentati tutti i partiti (tra gli sloveni presenti Igor Dolenc, Mirko Spazzapan, Igor Canciani e Bruna Zorzini Spetic), mentre a fare le veci dell'assessore alla cultura, Roberto Antonaz, c'erano il direttore Giuliano Abate e il funzionario Pavel Slamic.
Pavsic, che è stato il primo ad intervenire, ha sottolineato che le decisioni della commissione consultiva sono state formulate in base alle leggi vigenti e alla reale situazione in cui versa la minoranza slovena. L'elenco delle così dette 20 organizzazioni primarie della minoranza rispecchia la realtà delle tre province in cui risiedono gli sloveni. Pavsic ha consegnato ad Alzetta e ai membri della commissione un elenco di 320 organizzazioni, circoli ed associazioni, operanti sotto l'ala della Skgz e dello Sso e che, a suo avviso, rappresentano più del 90% della vita associativa degli sloveni in Italia.
Ad attirare maggiormente l'attenzione dei rappresentanti del centrodestra è stata la proposta della commissione di escludere, dall'elenco delle così dette organizzazioni primarie, la Sgps e il Forum per la Slavia. Paulin ha sottolineato che tale decisione deriva dalla valutazione dei criteri operativi delle singole organizzazioni e non da considerazioni sulla loro appartenenza politica. Dal canto suo Maver ha sottolineato la situazione confusa in cui versa la Sgps: essa si identifica nel suo presidente, negli ultimi anni non ha mai avuto un'assemblea generale e non ha ancora definito l'elenco dei circoli associati.
Sul Forum per la Slavia è intervenuto Cerno, che ha sottolineato l'intricata realtà della minoranza slovena in provincia di Udine, dove i finanziamenti pubblici sono giustificati a quelle associazioni, che sono legate alla realtà locale e al territorio. Cerno ha, inoltre, definito equilibrate e in sintonia con la situazione effettiva nella provincia di Udine le decisioni della commissione consultiva, precisando che la Slavia Friulana non ha bisogno di personalismi.
Nella discussione sono intervenuti, con domande e osservazioni contenutistiche, anche alcuni consiglieri regionali. Spazzapan (Us) ha voluto conoscere soprattutto i motivi a fondamento dell'esclusione della Sgps e del Forum (ricevendo risposta da Paulin, Maver e Cerno); Canciani (Rc) ha, invece, giudicato costruttivo e fondato l'intervento della commissione; Dolenc (Ds) ha sottolineato il contributo fondamentale che la vivace attività delle organizzazioni slovene, operanti nella Slavia friulana, apporta al loro territorio di appartenenza; Bruno di Natale (An) si è rammaricato che l'elenco delle associazioni accorpate nell'ambito della Skz e dello Sso sia stato stilato solo in lingua slovena. Perplessità in merito ai criteri adottati dalla commissione per la formulazione delle sue conclusioni sono state espresse da Roberto Molinaro (Udc) e da Adriano Ritossa (An). Hanno risposto loro Paulin e Pavsic.
Ben più articolato l'intervento del consigliere sloveno Zorzini Spetic (Pdci), la quale ha constatato che la legge regionale del 1991, che regola l'assegnazione dei contributi alla minoranza slovena e l'attività della commissione consultiva, è stata ormai superata da due leggi recentemente varate dal governo: la legge di tutela della minoranza slovena e la legge quadro per le comunità linguistiche. La Zorzini ha, quindi, sottolineato che è arrivato il momento di riformulare radicalmente la legislazione regionale, che sovrintende a queste questioni. Le sue parole hanno riscosso il consenso unanime dei componenti della commissione.
Si è trattato dell'ultimo intervento in Consiglio regionale della commissione, il cui mandato è formalmente scaduto lo scorso 12 febbraio. Nonostante l'assessore Antonaz avesse più volte esortato ad avanzare le proposte e i criteri per l'istituzione di una nuova commissione e la formulazione delle sue competenze, al momento, almeno ufficialmente, non ci sono novità in merito. (...)
Nel corso dell'audizione, la commissione ha proposto un criterio di distribuzione dei contributi, che verrà presentato alla prossima assemblea. Si tratta di un atto dovuto senza il quale l'amministrazione regionale non può avviare la distribuzione dei finanziamenti statali alla minoranza.
Se sotto il profilo procedurale l'«interrogatorio» alla commissione consultiva si è svolto correttamente, da un punto di vista contenutistico non ha aggiunto niente di nuovo a quanto già si sapeva. L'iter dell'incontro ha lasciato piuttosto insoddisfatti i membri della commissione, che si aspettavano non si parlasse soltanto dell'elenco delle organizzazioni così dette primarie (quindi dell'esclusione della Sgps e del Forum per la Slavia), ma anche delle competenze della commissione e, soprattutto, delle nuove «regole» su cui impostare la relazione regione-minoranza slovena. Dal canto nostro ci auguravamo che fosse a tutti chiaro da chi e da quali organizzazioni fosse rappresentata la minoranza slovena. A giudicare dall'audizione di cui sopra evidentemente non è ancora così.



S.T. (Primorski dnevnik, 20. 2.2004

Nessun commento :

Posta un commento