ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 10 febbraio 2010

FOIBE: 10 febbraio 2010 giorno del Ricordo

Alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia, grazie all'esercito Anglo-Americano, veniva liberata dall'occupazione nazista, a Trieste e nell'Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l'inizio di una tragedia: la "liberazione" avvenne ad opera dell'esercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito.

350.000 italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista.
Trieste, dopo aver subito più di un mese di occupazione jugoslava, ancora oggi ricordati come "i quaranta giorni del terrore", visse per 9 anni sotto il controllo di un Governo Militare Alleato (americano ed inglese), in attesa che le diplomazie decidessero la sua sorte.


Solo nell'ottobre del 1954 l'Italia prese il pieno controllo di Trieste, lasciando l'Istria all'amministrazione jugoslava.
E solo nel 1975, con il Trattato di Osimo, l'Italia rinunciò definitivamente, e senza alcuna contropartita, ad ogni pretesa su parte dell'Istria, terra italiana sin da quando era provincia dell'Impero romano.


Il 10 febbraio è il giorno che l'Italia dedica alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dell'Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati


Tratto dal sito http://www.leganazionale.it/

8 commenti :

  1. Cividale del Friuli, una città che ha particolarmente sofferto la dittatura fascista e l’occupazione nazista, custodisce la memoria di 105 Partigiani, Militari e Civili fucilati alle “Fosse del Natisone”; di 8 Partigiani fucilati nel campo sportivo cittadino intitolato, in loro memoria, ai “Martiri della Libertà”; di 73 cividalesi caduti nella Resistenza e di 119 Partigiani, Militari e Civili deportati nei campi di sterminio nazisti (di cui 27 Martiri).

    Da quando è passata la legge relativa alla Giornata del Ricordo, ogni anno, con il Patrocinio del Comune, viene organizzata dalla Lega Nazionale e da Azione Giovani (organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale) una commerazione di marcato carattere nazionalista per le vittime delle foibe e dell'esodo dall'Istria.

    Non casuale la scelta della nostra città per lo svolgimento di questa manifestazione: a Cividale non esiste neppure un caso di deportazione o infoibamento da parte "slavo-comunista" mentre esiste una minoranza slovena che viene frequentemente attaccata dai promotori dell'iniziativa, gli stessi che conducono da tempo una campagna per escludere la nostra città dall'ambito di tutela della minoranza slovena.

    Ci sembra che ci siano forze politiche e associazioni che, a parole sostengono la necessità di una "riconciliazione", ma che nei fatti lavorano per creare un solco fra gli italiani e gli sloveni che convivono nelle nostre zone.

    Ben conosciamo gli esiti del nazionalismo nei nostri territori: qui sul confine orientale ha sempre significato il non riconoscimento dei diritti degli altri e ha scatenato odi e rancori che qualcuno vuole ancora perpetuare.

    Speriamo che la creazione della nuova Europa releghi il nazionalismo nel ripostiglio della storia.

    RispondiElimina
  2. Caro Franco,se mi cancelli anche questo vediamo quanto mi cadi in basso tu.Un abbraccio!

    RispondiElimina
  3. Tranquillo-a. Però una firma da parte tua sarebbe gradita. Guarda che nessuno ti mangia.Il Blog è aperto a tutti. In questi due giorni ho cancellato soltanto commenti ripetitivi come sai, fatti da un buontempone che martedì era collegato dalle 19 alle 19,30 ,ieri dalle 17 alle 17,30 e stanotte verso le ore 24. La stessa persona,prima come anonimo e oggi come un fantomatico Turam64. Un vero peccato.
    Ps.: Ma sei in vacanza per caso in Spagna.CIAO

    RispondiElimina
  4. Rispondo al commento n. 1

    Leggendo il Suo commento sembrerebbe di capire che Lei conosca molto bene la nostra storia (la storia italiana naturalmente), invece, in realtà soffre di una fortissima lacuna, infatti Le consiglio di riprendere i ibri di storia e vedrà che Cividale non è mai stata né slava né slovena. per cui con che coraggio si continua ad insistere su questo tema?
    E' uno scandalo che questo falso storico non sia ancora stato risolto.

    Mi riservo di firmare il mio commento quando Lei avrà firmato il Suo.

    RispondiElimina

  5. questo commento è più appropriato qui:
    Ora che gli slovenizzatori della valle di Resia si son visti polverizzare tutti gli argomenti messi in atto per ottenere il loro scopo ( cioè : niente nazionalità e zero motivi culturali ) si riparla di compensazione politica. Sarà bene,dunque, ricordare al mondo intero che Resia ha subìto l'offesa della fucilazione e dell'infoibatura di Suoi cittadini ad opera dei partigiani titini,nonostante la certezza che nessun resiano si era mai macchiato di crimini contro la Slovenia!
    ROC

    RispondiElimina
  6. Osservazioni al commento n. 1.
    Osservazione n. 1. Come mai l'estensore del commento n. 1 non ha avuto il coraggio di firmarlo?
    Osservazione n. 2. Se è stata approvata una legge nazionale che istituisce la "Giornata del Ricordo, cosa c'è di sconvolgente nell'organizzare, con il patrocinio del comune, la commemoprazione delle vittime delle foibe? Cividale non ha avuto infoibati? Anche la quasi totalità delle città italiane non ha avuto infoibati per mano dei titini, eppure ricorda, seppur da poco, questa tragedia. D'altra parte anche Cividale del Friuli non ha avuto emigranti sloveni, perchè a Cividale del Friuli non ce ne sono mai stati, eppure a Cividale del Friuli viene organizzata la giornata dell'amigrante sloveno!
    Osservazione n. 3. A Cividale del Friuli, l'antica Forum Iulii, da cui deriva il nome del Friuli, c'è chi ha chiesto l'introduzione del builinguismo: per chi, o a vantaggio di chi ( soldi, tanti soldi!!), se di sloveni a Cividale del Friuli non ce ne sono e non ce ne sono mai stati, tanto è vero che alle elezioni comunali non siè mai presentata una lista slovena, come invece succede, con molto successo, nei comuni delle province di Trieste e di Gorizia? Quanti degli otto consiglieri comunali che hanno chiesto il bilinguismo a Cividale del Friuli, con motivazioni ridicole, che nulla dicono sulla "tradizionale presenza" degli sloveni (potrei far pervenire la fotocopia della richiesta) si sono dichiarati appartenenti alla minoranza slovena? Nessuno. E nessuno di costoro conosce o parla lo sloveno! Quanti cividalesi hanno votato per il partito degli sloveni ( Slovenska Skupnost) alle ultime elezioni regionali? 29, su 5883 voti validi. Perchè allora dobbiamo subire, -la Slovenia, questa sì con mire nazionalistiche, preme per la protezione di una inesistente minoranza slovena nella provincia di Udine,in sede regionale, nazionale e addirittura internazionale - a danno del friulano, l'introduzione di una lingua, lo sloveno, che è del tutto estranea alla nostra storia, alle nostre tradizioni, alla nostra cultura? Finiamola una volta per tutte: facciamo un bel censimento, come ha proposto anche la vedova del consigliere regionale Spacapan e vediamo quanti sloveni ci sono a Cividale del Friuli e in tutti i comuni della Slavia friulana, compresa Resia, e, se il numero rappresenterà il 15% della popolazione, come richiede la legge 38/2001, allora accetteremo l'introduzione dello sloveno.
    Piera Specogna  Cividale del Friuli

    RispondiElimina

  7. riferimento al commento n 5
    giusta,verissima precisazione, con l'aggiunta che all'epoca hanno massacrato Resiani, senza colpe, soltanto perchè eravamo Italiani.
    adesso, per convenienza, per loro saremmo sloveni!!!
    rositza '75

    RispondiElimina
  8. Luigi Papo de Montona

    L’ISTRIA E LE SUE FOIBE

    Storia e tragedia senza la parola fine Volume I

    Dalla Prefazione di Silvio Delbello, Presidente dell’Unione degli Istriani: “Nonostante tanti anni trascorsi e tanti cambiamenti intervenuti, non ci è stato ancora possibile onorare degnamente i nostri Martiri, come avremmo desiderato e come sarebbe stato nostro sacrosanto diritto.
    A tale esigenza risponde questo volume di Luigi Papo, e non poteva essere altrimenti, considerando il fatto che l’autore, oltre ad aver vissuto le vicende, da sempre le studia ed ha già pubblicato numerosi volumi sul tema.
    Le vicende di Pisino, di Vines, di Gallignana, di Cregli, di Carnizza, sono la testimonianza del martirio che agli istriani è stato inflitto dagli occupatori, e Luigi Papo le racconta con serena passione, con ricchezza di dettagli e di informazioni, con linguaggio rispettoso delle vittime.” L’autore
    Collana Historia
    pagg. 268 – aprile 1999
    Euro 18,00
    + + + + + + + + + + + +

    Luigi Papo de Montona

    L’ISTRIA TRADITA

    Storia e tragedia senza la parola fine Volume II

    Dalla Prefazione di Silvio Delbello, Presidente dell’Unione degli Istriani: “Questo volume è la continuazione di quello precedente. Alla conclusione degli eventi bellici, gli Istriani hanno subito le conseguenze più dolorose della guerra stessa: persecuzioni, deportazione e morte, fuga dalla casa natìa, campi di raccolta e infine l’emigrazione in terre lontane e sconosciute. Sopprimere ed eliminare gli Italiani in quanto tali, era l’imperativo principale degli Slavi, prima ancora della lotta di liberazione vera e propria.
    Gli istriani vissero la dolorosa pagina dell’esodo tra l’indifferenza dell’opinione pubblica italiana e questa circostanza, come pure la tematica delle foibe, restano argomenti scottanti da affrontare.
    Questo libro di Luigi Papo approfondisce la narraazione dei terribili misfatti vissuti dalla gente istriana in balia del dominio slavo-comunista. I lunghi elenchi dei caduti, deportati, dispersi, massacrati in maniera atroce, infoibati, passati per le armi, sono la prova della ferocia slava contro gli Italiani.”

    Collana Historia
    pagg. 301 – novembre 1999
    Euro 18,00

    RispondiElimina