ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

giovedì 4 febbraio 2010

DICIAMO BASTA ALLE PRESE IN GIRO

Rispondo al sig. Nevio Madotto che, nella lettera apparsa sul Messaggero Veneto domenica 31 gennaio, mi attacca più sul piano personale che sulla questione della “minoranza slovena” a Resia, in merito alla quale gli avevo posto dei quesiti a cui non ha dato risposta.


Premetto che, come  segretaria dell’associazione “Identità e Tutela Val Resia”, ho il compito di redigere documenti, verbali o lettere che tutto il direttivo abbozza collegialmente prima della mia stesura finale. Perciò nulla è scritto se non è condiviso anche dagli altri consiglieri. E alle volte ho anche l’incarico di spedire gli atti mettendoci naturalmente la mia firma.


Il sig. Madotto, però, usa la solita strategia “déjà vue” e attacca solo me perché, vivendo a Pagnacco, non dovrei interessarmi delle problematiche di Resia.


Ma scherziamo? Le mie origini, da parte di madre, sono resiane. A Resia ho casa; pago le bollette dell’acqua, dei rifiuti, dell’Enel e soprattutto l’ICI e, inoltre, ho effettuato sostanziosi lavori di ristrutturazione edilizia commissionandoli a ditte locali, pagandole di tasca mia senza mai ricevere contributo alcuno. Contribuisco perciò anch’io al benessere della valle. Se potessi ci vivrei tutto l’anno. Ma non è detto, sig. Madotto. Fra qualche anno le parti potrebbero invertirsi: lei trasferirsi da Oseacco nella villa che possiede in pianura e io andare a risiedere stabilmente a Resia, dove potrei subire le conseguenze dei danni  prodotti dalle leggi di tutela della minoranza slovena.


La sua ventennale partecipazione all’amministrazione comunale di Resia, sia in maggioranza sia in minoranza, come da lei asserito, non sembra abbia contribuito ad un grande sviluppo di Resia dato che, ancor oggi, i giovani devono continuare ad emigrare per lavorare.


Neppure i contributi, di cui tanto decanta i benefici, provenienti dalle leggi di tutela della minoranza slovena, sembrano arrestare il continuo spopolamento ed impoverimento della valle. Peraltro i fondi elargiti con la ripetuta legge di tutela della minoranza slovena potrebbero tranquillamente arrivare a Resia  con una legge ad hoc che ci liberi dall’imposizione di dover cavalcare lo sloveno.


Le ragioni per cui, con altri tre consiglieri di minoranza, nel settembre del 2002 ha firmato la richiesta per l’inclusione del comune di Resia nell’ambito territoriale della legge n. 38/2001 (norme a tutela della minoranza linguistica slovena della Regione Friuli Venezia Giulia”) sono altre e se ne guarda bene dal manifestarle!


Certamente, sig. Madotto, i Resiani si stanno stancando della situazione in cui si ritrovano non per le controversie che lei rileva, ma perché non vogliono più essere presi in giro, o meglio, non vogliono più prestarsi ad essere le “solite cavie” per la convenienza politica.


 


Alessandra Manzini


Segretaria associazione “Identità e Tutela Val Resia”


 


 


 


 


Alessandra Manzini


Via degli olmi, 19


PAGNACCO



Tratto dal Messaggero Veneto di giovedì 4 Febbraio 2010

1 commento :

  1. Signora Manzini venga a vivere a Resia il più presto possibile. Resia ha bisogno di persone intelligenti come Lei.

    Lastavizzà

    RispondiElimina