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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 4 luglio 2007

Valli del Natisone - E le minoranze slovene?

Gazzettino   Martedì 26 giugno 2007


Ho letto con vivo interesse e totale condivisione le lettere pubblicate dal Suo giornale "Nelle valli del Natisone non si parla lo sloveno" di Piera Specogna di Cividale del Friuli, a Cividale non c'è minoranza slovena del c.m. di Sandra Medves, consigliere comunale del Comune di Pulfero e le continue pressanti e veritiere considerazioni del cav. Sergio Mattelig di San Pietro al Natisone - Ponteacco, della lettera del 16 c.m. dal titolo: " Cividale è tutta Friulana"del prof. Marzio Strassoldo, presidente della Provincia di Udine, nonchè la lettera dell'ex sindaco del comuna di Stregna, ora consigliere comunale del medesimo, pubblicata dal Gazzettino il 20 c.m. dal titolo " Perchè Stregna non deve rientrare tra i comuni sloveni". Ora, mi si permetta di fare una mia puntualizzazione sugli argomenti "de quo", dopo gli eloquenti assunti proposti dalla lettura delle lettere di cui sopra,ci si chiede, di continuo, da dove sarebbe venuta la gente delle Valli orientali della provincia di Udine, essendo tacitamente assserito da alcuni, mi si perdoni, pseudoacculturati locali, ovvia la discendenza dei medesimi e di quelli ivi nati ma per varie ragioni residenti altrove dalla vicina Slovenia. Un piccolo particolare, però, ce lo manifesta Paolo Diacono nella Sua massima opera "L'Historia longobardorum" rivelando la loro presenza in loco fin dal secolo VI e documentandici gli scontri con i longobardi, la pace pattuita con l'impegno imposto ai locali di difendere i confini da essi occupati da ogni altra infiltrazione proveniente da est. La storia ci documenta, poi, che tale impegno fu dai Natisoniani rispettato non solo nel periodo dei Longobardi, ma anche sotto il lungo dominio di Aquileia prima, di Venezia poi. La storia ci dice anche che l'attuale territorio, chiamato "Slovenia", a quel tempo era pressochè disabitato, in quanto percorso e razziato, di norma, di beni e persone delle orde Barbariche, rimanendo tale fino al X - XI secolo. Se poi, con un piccolo sforzo culturale, viene consultato con attenzione il documentatissimo studio " Gli Slavi" di Francis Conte, veniamo a sapere che i Natisoniani ( Nediski o Beneciani solo per gli Sloveni o filosloveni) provengono fuggendo le orde Barbare da quel territorio Russo compreso fra Kiev e Novgorod. La storia Russa poi ci invita a considerare che tale abbandono avvenne prima certamente dell'862, data questa della fondazione a Novgorod del primo stato Russo sotto la guida del Variego o Variago ( sior manno ) Riubik proveniente dalla scandinavia. Con ulteriore sforzo culturale, poi, sempre da Francis Conte veniamo a conoscere l'organizzazione civile praticata presso la popolazione attualmente " natisoniana " con un ordinamento  poi costantemente in uso fra le genti delle valli orientali che fanno parte, attualmente, della provincia di Udine, accettata e apprezzata sia dai Longobardi, sia da Aquileia e da Venezia successivamente. I dati storici, quindi, non mancano e tutti tendenti ( piaccia o non piaccia ) ad asserire la assoluta diversità fra i Natisoniani, Torresani, Resiani e gli sloveni. E' inutile continuare ad arrampicarsi sugli specchi per tornaconto politico o altro, continuando a gabbare la gente. Questi sono i fatti e la storia asserisce la presenza storica della popolazione slava nelle valli friulane di confine ma nel contempo toglie ogni possibilità alla Slovenia di allungare la sua manina su un territorio da sempre italiano. E le cose non cambiano se la Slovenia paga la diffusione di due o più giornali o se si mette in piedi, con fini tutt'altro che educativi una scuola bilingue che risulta molto poco bilingue. Questa è la minoranza storica presente sul territorio delle valli friulane richiesta dalla legge, "la natisoniana", che attende la giusta e doverosa attenzione di tutela; altro che bazzecole, gli sloveni, per quel poco di storia che li riguarda, sono storicamente presenti in Slovenia e, a ben vedere, neanche su tutto il territorio attualmente costituente la Repubblica Slovena. Ogni altra pretesa è argomento virtuale e pura fantasia.


Aldo Raccaro     Udine

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