ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

martedì 2 marzo 2010

RESIA Identità in pericolo

Pur non nativo di Resia, ho scelto 15 anni fa di andare ad abitare in quella meravigliosa vallata dominata e custodita, nella propria essenzialità, dal meraviglioso monte Canin. Quello che affascina della gente resiana è lo straordinario attaccamento che essa ha alla propria identità, assolutamente e certamente proto-slava e il modo straordinario che essa ha di viverla minuto per minuto e istante per istante. I resiani hanno vissuto, così come sono, per oltre 1.400 anni nella val Resia, senza subire l’influenza di alcuno dei popoli circonvicini che li hanno sempre rispettati e hanno loro consentito di vivere così come sono. Ora questa identità, che si immedesima in assoluto con il suo fiume, con i suoi affluenti, con i suoi boschi, con le sue cime montagnose, è messa in grave pericolo dall’inconsistenza e dall’autolesionismo dei politicanti. Infatti vi è in atto un pericoloso tentativo, in parte già attuato, di impadronirsi delle risorse dei resiani, prima di tutte l’acqua, che promette una lucrosa speculazione e poi la slovenizzazione della comunità inglobandola, con imposizione politica, in quella slovena con cui i resiani non hanno nulla in comune per averla preceduta, nella propria peculiarità, di ben mille anni. Va considerato che sino a oggi, tutti i poteri dominanti il territorio che circonda la val Resia hanno sempre rispettato l’identità resiana e ciò vale per il patriarcato di Aquileia, per la repubblica Veneta, per l’impero austroungarico e per lo Stato italiano. Tutti hanno rispettato i valori e il patrimonio tipicamente resiano, senza nulla togliere ai resiani e proteggendoli. Ma ora non è più così. A Resia non esiste una minoranza slovena, ma vi vivono pochissimi sloveni, peraltro molto attivi a sostenere quanto sta accadendo. Grazie a loro è stata imposta la legge che tutela non la straordinaria unicità della lingua resiana che è patrimonio dell’umanità, bensì quella della minoranza slovena, a cui si vuol far appartenere il resiano, che è molto più antico e ben diverso. Si tratta di una violenza politica che mal ripaga lo spirito di lealtà e di italianità con cui i resiani hanno sempre a loro volta ripagato il rispetto con cui sono stati trattati dallo Stato italiano e dai circonvicini friulani. Quanto alle considerazioni del signor Pierpaolo Lupieri, che critica la tenacia e la forza con cui i resiani difendono la loro unicità, occorre rilevare che non si tratta assolutamente di un fatto negativo, bensì si ha la manifestazione di una forza di carattere e di un senso di attaccamento ai propri valori morali, spirituali e tradizionali degni di rispetto e ammirazione. Altro che comportamento intollerante da divisione delle due Coree o da Muro di Berlino richiamato dalla precitata persona. Quella resiana è una popolazione che vuole vivere in santa pace la propria identità anche per il prossimo millennio, senza diventare oggetto di brame altrui e di pasticci politici. L’antropologia politica va lasciata agli pseudopolitologi e va dedicata a quegli argomenti in cui è possibile dire tutto e il contrario di tutto, ma ciò non riguarda assolutamente la comunità resiana che oltre che essere minacciata nella propria identità non va offesa con paragoni impropri.


Giuseppe Silvestro Udine


Tratto dal Messaggero Veneto di lunedì 1 marzo 2010

6 commenti :

  1. egregio avvocato,
    ha fatto bene a scrivere l'articolo che condivido pienamente.

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  2. Che bello leggere questo testo, che bello sapere che ci sono anche persone che capiscono e difendono coloro che sono nel giusto. Le siamo veramente riconoscenti per ciò che ha scritto e per l'amore che Lei dimostra per la nostra gente e la nostra valle.

    Grazie ancora

    Comunità resiana del Granducato del Lussemburgo

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  3. Eccellente,validissimo,condivisibile articolo a firma Giuseppe Silvestro, al quale esprimiamo vivissimi complimenti per la sensibilità e la capacità con cui ha saputo affrescare in modo chiaro e completo l'attuale critica situazione politica della Val Resia. Auspichiamo che lo scritto giunga anche tra le mani dei Sigg Presidenti Napolitano, Berlusconi, Schifani, Fini e Tondo.
    Lipa Valika Woda

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  4. Ora che gli slovenizzatori della valle di Resia si son visti polverizzare tutti gli argomenti messi in atto per ottenere il loro scopo ( cioè : niente nazionalità e zero motivi culturali ) si riparla di compensazione politica. Sarà bene, dunque, ricordare al mondo intero che Resia ha subito l'offesa della fucilazione e l'infoibatura di Suoi cittadini ad opera dei partigiani titini, nonostante la certezza che nessun resiano si era mai macchiato di crimini contro la Slovenia.
    ROC

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  5. bella lettera , mi e' piaciuta e condivido.

    stefano Clemente

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  6. riferimento al commento n 4:
    giusta,verissima precisazione, con l'aggiunta che all'epoca hanno massacrato resiani,senza colpe, soltanto perchè eravamo Italiani.
    Adesso, per convenienza, per loro saremmo sloveni!!!
    rositza '75

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