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domenica 31 ottobre 2010

ACQUA Certe cose non hanno prezzo

Nel corso dell’estate hanno trovato ampio rilievo sulla stampa locale, e non soltanto, il disappunto e la protesta nata in seguito all’arrivo delle esose bollette dell’acqua nelle case delle famiglie dei comuni dell’Alto Friuli, bollette emesse dalla Società Carniacque Spa che gestisce il servizio idrico sul nostro territorio. In quasi tutti i comuni dell’Alto Friuli, cittadini singoli o gruppi di cittadini che si sono costituiti anche in comitati si sono resi conto che gli ultimi provvedimenti legislativi in materia di gestione del servizio idrico segnano una decisa affermazione della concezione liberistica e privatistica che considera l’acqua non più un bene comune privo di rilevanza economica, non più un diritto di tutti gli esseri umani, ma un bisogno e come tale da affidare alle regole del mercato, nei confronti delle quali la montagna è oggettivamente perdente. Tale concezione, assieme al forte interesse delle grandi società per un business sicuro e senza rischi qual è il servizio idrico, porterà inevitabilmente, prima o poi, Carniacque società per azioni, che oggi gestisce il servizio nei nostri comuni, e quindi anche gli stessi Comuni azionisti, nell’oceano aperto del mercato, contribuendo a smantellare ulteriormente un altro pezzo della nostra montagna e a disincentivare i residenti a rimanervi con esose bollette del servizio idrico. Chi vive ancora in montagna sa forse meglio di altri che ci sono cose che non possono essere vendute per il semplice fatto che non hanno un prezzo, visto il loro valore inestimabile, e l’acqua è una delle prime. Da queste premesse è nato un movimento chiamato “Aghe di mont” nel quale s’identificano numerosi rappresentanti delle diverse comunità e comitati locali, da Socchieve a Resia, da Paluzza a Ovaro, da Cercivento a Paularo, a Forni di Sotto; i cittadini della montagna chiedono di essere ascoltati dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, affinché la gestione del servizio idrico ritorni ai Comuni montani. La protesta-proposta è contenuta in una lettera che sarà spedita direttamente al presidente della nostra Regione dalle famiglie dei comuni dell’Alto Friuli. Le stesse famiglie si stanno unendo per la difesa e la tutela dell’acqua come bene primario e comune, e per l’assunzione della responsabilità della sua gestione diretta partecipata e parsimoniosa, anche per mantenere e consolidare i valori tramandati da millenni, che rappresentano le fondamenta del loro vivere in montagna da cittadini liberi e responsabili. Chi desidera sostenere la finalità del Movimento può contattare i suoi rappresentanti al seguente indirizzo e-mail: aghedimont@tiscali.it. Su valori così importanti come quello dell’acqua è giusto che le persone possano esprimere la loro opinione e farsi parte attiva per scelte così importanti per il loro futuro.
Anna Micelli       Resia

Tratto dal Messaggero Veneto del 30 ottobre 2010

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