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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

lunedì 18 ottobre 2010

RESIA: Polemiche non costruttive

Noto che i toni di alcune persone (sempre le stesse) sulla dibattuta “questione resiana” continuano a essere manifestamente polemici. Senza cercare qualsivoglia dialogo nelle sedi più opportune, affidano alla stampa le loro affilate e pungenti accuse, spesso provocatorie e solo immaginate. In questo modo non solo non si costruisce, ma si danneggia la vera immagine e la vera realtà della nostra bella valle. Cerco di non alimentare troppo le polemiche, ma talvolta mi sembra doveroso proporre alcune riflessioni a chi non conosce i risvolti della situazione, in seguito al rilascio del documento di identità e del questionario identitario. Sulla vicenda della tutela del “resiano” alcuni rappresentanti politici del Pd, invece di cercare di capire i termini della situazione, si sono preoccupati di proporre immediate interrogazioni parlamentari. Si ha l’impressione che, più che interesse per l’argomento, sia un inizio di campagna elettorale nazionale. Invece di unire gli sforzi per salvare un’identità così particolare, come quella resiana, alcuni rappresentanti politici si accaniscono contro senza tener conto della volontà espressa dai cittadini e dalle recenti deliberazioni del consiglio comunale. Nella mia attività precedente alla nomina di sindaco ho avuto modo di avvalermi della professionalità dell’avvocato Deborah Serrachiani e serbavo buoni ricordi di alcuni incontri con gli onorevoli Ivano Strizzolo ed Ettore Rosato: avrei dialogato serenamente con loro se mi avessero informato della loro discesa in valle e se solo si fossero interessati all’argomento anche in virtù di quel “diritto al dissenso” tanto sbandierato e sostenuto, se non erro, proprio da questa parte politica. Questa costante azione di disinformazione, a mio avviso, non ha alcunché di politico, ma è piuttosto la manifestazione di malumori e di risentimenti personali. Ciò che più mi preoccupa è che queste iniziative di costante disturbo, portate a compimento con la regia o la cooperazione anche di personaggi esterni al Comune, trasmettono l’idea, assolutamente falsa, della mancanza di equanimità dell’attuale amministrazione comunale. La maggioranza dell’amministrazione comunale di Resia è assolutamente coerente e determinata a portare a compimento il mandato ricevuto dagli elettori e, in più occasioni, ha dimostrato anche di sapersi mettere in gioco nell’affrontare tematiche da troppo tempo rinviate, perché scomode da trattare, e nell’aver assunto iniziative ritenute necessarie e utili esclusivamente per il bene della Val Resia. Riguardo al clima di intolleranza denunciato e divulgato artatamente sulla stampa locale tengo a precisare che intolleranza vera – anzi inaudita – sarebbe stato vietare a un gruppo di cittadini di manifestare pacificamente le loro opinioni, pur con la passionalità che nasce dalla forza delle idee. In ogni caso il dissenso è un diritto di tutti e, purtroppo, si manifesta quando il dialogo è impossibile e non voluto perché pregiudiziale. Il dissenso, se diventa dialogo, può trovare anche una soluzione dei problemi, invece diventa pericoloso se rimane solo violenza verbale gridata e affidata solo a certa stampa di parte.


Sergio Chinese Sindaco di Resia


Tratto dal Messaggero Veneto del 17 ottobre 2010

10 commenti :

  1. tranquilli resiani e anche lei signor sindaco, potete dormire tra due guanciali;mai nella storia di resia(e di tutta la slavia friulana) abbiamo avuto tanti amici che si preoccupano del nostro bene,e lo fanno "disinteressatamente",ci dicono chi siamo e chi dobbiamo essere. tali preoccupati consigli ci arrivano da tutte le parti: (pordenone, tarvisio, gorizia, trieste e perfino slovenia) io personalmente sono commosso!!!questi signori non conoscono il saggio detto popolare friulano che recita così:"la farine dal diaul(la menzogna)al và dute in crusche" la storia avrebbe dovuto insegnare agli sloveni qualcosa.magari dopo anni,anche loro sono riusciti ad affrancarsi dall'abbraccio della jugoslavia di tito forzosamente imposto.
    hanno forse poca memoria?...o tanta ipocrisia?

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  2. Per tutti quelli che si vergognano della propria lingua e cultura: guardate dov'è l'Italia sulla classifica mondiale della Fifa!!!

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  3. Casa,borgo,paese,nazione,patria...chi mi dice che il terreno non è già arido da decenni?La confusione non sta mai solo da una parte come qualcuno ci vuole far credere,anzi la confusione sta proprio nei pensieri di chi pensa ad un possibile inquinamento linguistico e a degli stravolgimenti culturali che potrebbero verificarsi nel caso si aplicasse una determinata legge di tutela,quando il Resiano da decenni cede il passo al Friulano e all'Italiano(non ho niente in contrario con queste due lingue affascinanti).Pochi si rendono conto di questo,pochi si prendono la briga di lasciare il vecchio passato della guerra fredda(nei commenti si nota sempre un anti-jugocomunismo che  fortunatamente non esiste più),pochi vogliono una valle per tutti,pochi,troppo pochi utilizzano il Resiano(in questo sito ad esempio).Chi vi assicura che la "farine dal diaul" non ve l'abbiano già data da piccoli,chi vi assicura che la storia ve l'abbiano raccontata come si deve??Sono propenso ad una fiaba o ad una favola piuttosto,letti i commenti.Con tutto il rispetto per voi,ma non per LORO(scherzo:P).Cordialmente saluti,alla prossima Stefano

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  4. Il vecchio passato della guerra fredda.
     
    Da che esistono le democrazie nel mondo, dovrebbe essere la larga maggioranza di un popolo a scegliere le politiche più adatte a proteggerne la lingua e la cultura.
    Nel caso nostro, per la tutela della lingua slava e del resiano nella provincia di Udine,per il bene di tutti, si stanno sacrificando delle esigue ma illuminate minoranze supportate da ben note forze altamente interessate alla questione. A differenza dello sloveno, il tedesco ed il friulano hanno,in secoli di pacifica convivenza e scambi economico-culturali,arricchito di alcuni vocaboli  le nostre meravigliose lingue (ripeto, NEI SECOLI!). ora si vorrebbe in pochi anni sostituire con lo sloveno, tutto ciò. a proposito della paura della guerra fredda di cui veniamo accusati, tengo a chiarire che questo pericolo non veniva da ovest verso est  bensì il contrario. I metodi di sopraffazione sono cambiati ma mai abbandonati. Per conto mio,sospettare che il “jugocomunismo” non sia morto del tutto sarà anche brutto però, come dice un noto politico italiano, a volte ci si AZZECCA.
    Il fatto che le nostre lingue materne, si siano mantenute nei secoli, dimostra che abbiamo sempre instaurato con i popoli limitrofi (ben più numerosi ed agguerriti di noi), dei rapporti di reciproco rispetto e fiducia, quel rispetto che la minoranza slovena non è disposta a concederci,facendo scegliere a noi diretti interessati, di che morte morire…..
    Sarebbe interessante contare quanti sono, fra di noi, quegli eletti che non hanno ricevuto da piccoli
    la “farine dal diaul” bensì la fiammella dello spirito santo. A Stefano che si preoccupa di chi e come ci abbia raccontato la storia “come si deve”,dico che non abbiamo bisogno di storici illuminati di parte perché  il solo fatto che dopo tanti secoli abbiamo ancora intatte le nostre lingue e la nostra storia, ci convince!! 
    Si dice che niente resta statico e cristallizzato, in questo mondo. Se qualcosa deve cambiare,saremo noi a deciderlo e non altri “disinteressati”consiglieri…..
     

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  5. La legge 38/01 prevede la tutela dello Sloveno e anche  dei suoi dialetti e varianti.Lo sloveno standard non sostituirà in alcun modo le antiche lingue parlate DA SECOLI!Perchè il pericolo dovrebbe arrivare da est piuttoste che da ovest?Chi ha sopraffato chi?Non si può continuare a parlare della minaccia del comunismo visto che è morto da tempo,non esiste più,se poi qualcuno crede ancora alle streghe è affar suo,magari c'AZZECCA.Che alcuni storici di parte abbiano fatto il loro lavoro,non mi stupisce affatto,mi stupisce invece la CONVINZIONE di alcuni.Se qualcosa deve cambiare sarà il destino a farlo,con la volontà dello spirito santo.

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  6. Questo invece è ciò che penso io
     
    Che il pericolo (ora più blando) arrivi da est piuttosto che da ovest, è lampante; la storia ce lo insegna da sempre. I tentativi di Tito e dell’Unione Sovietica di portare i confini oltre il Tagliamento è cosa storicamente risaputa. Quando la mafia, la camorra, la stidda ecc. si sentono in pericolo, non scompaiono ma si ritirano nel bozzolo e come le crisalidi, si rinforzano e si trasformano, pronte ad uscire in primavera (tempi più propizi) a divorare la lussureggiante  nuova vegetazione; così il comunismo in Italia esiste e resiste alla luce del sole, altrove si è mimetizzato ma è sempre pronto a rinascere ed azzannare, è un illuso chi è convinto del contrario!
    Da ovest, dopo la sanguinosa guerra mondiale che aveva lasciato l’Italia fascista e l’Europa dominata dal nazismo ridotte ad un cumulo di macerie fumanti, oltre che la sconfitta di queste due deleterie dottrine, sono arrivati cospicui aiuti (vedi piano Marshall ecc.).  Mi ricordo che mia madre trasformava i sacchi di farina U.S.A., fabbricati con della fine ma robusta tela di cotone, in pratiche mutande per mio padre e per me, diverse volte sul didietro trovavo scritto: farina(flower) donato dal popolo degli stati uniti (i miei erano fornai).
    Non ho mai visto altrettanto aiuto provenire dall’est, in compenso ho visto popoli mantenuti schiavi col terrore, a livelli del medioevo. Questi popoli, dopo essersi affrancati dal giogo comunista, hanno sempre ricevuto dall’ovest quegli aiuti che gli hanno permesso con grande fatica di risalire la china; ancora oggi non sono completamente al passo con gli altri paesi dell’occidente.
    Quello che scrivo, non è convinzione mia e di alcuni, ma verità storica riconosciuta da tutti (o quasi)!
    Un saluto.       Renz.

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  7. Quello che scrive è convinzione sua della verità storica.Il suo punto di vista è giustamente influenzato da determinate vicende storiche,chi lo può negare?Paragonare delle ideologie politiche a delle realtà criminali mi sembra inapropriato,anche se entrambe sono delle realtà umane.Gli aiuti americani non erano rivolti solo alla parte occidentale,ma hanno aiutato anche i partigiani di Tito durante la guerra.Neanche il cane muove la coda per niente.Gli aiuti erano necessari per sviluppare velocemente l'economia distrutta affinchè l'economia americana potesse rafforzarsi a sua volta introducendo coca-cola,marlboro,jeans ad esempio e molti altri prodotti USA.

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  8. Chissà cosa vuol venderci ora la Slovenia, speriamo porti progresso come la coca cola e i jeans!!!

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  9. Dopo le rivelazione di wikileaks ci saranno vodka e caviale...

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  10. e dopo le dichiarazioni della lady clinton,ritorneranno jeans,coca cola e wyskymubbic

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