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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 6 ottobre 2010

La tutela del resiano attraverso la scuola: un interrogazione di Carlantoni in Provincia

«Resia sarà ormai un caso, ma la politica ha il compito di favorire il dialogo, guardare con obiettività i fatti e, se necessario, trovare anche soluzioni legislative. Camminare a testa bassa affermando la ragion di stato, porta solo alla crescita di tensioni che rischiano di trasformarsi in conflitti seri». Così il consigliere regionale del Pdl Franco Baritussio, commenta la notizia dell’interrogazione con la quale i parlamentari del Pd Strizzolo, Rosato e Maran denunciano l’escalation di un clima di intolleranza in Val Resia, puntando il dito contro la locale amministrazione comunale locale. «La verità – rileva Baritussio – è che l’amministrazione comunale, pur in assenza dell’adeguata strumentazione, ha ottemperato alle normative, rilasciando il documento di identità in lingua slovena al cittadino che l’aveva richiesta. Il Pd - aggiunge - non cita, però, un fatto che deve far riflettere: la recente delibera del Consiglio Comunale, votata all’unanimità da maggioranza ed opposizione, che, affermando il principio dell’identità della lingua resiana, chiede l’uscita dalla legge 38/2001. Paradossalmente, però, la 38 prevede soltanto meccanismi di entrata, e non di uscita. Va aperto urgentemente un tavolo del dialogo – conclude Baritussio – che coinvolga tutte le istituzioni, anche internazionali. Sono convinto che ci siano tutte le condizioni per risolvere, anche in via legislativa e senza particolari stravolgimenti, i nodi della questione resiana». Sulla questione interviene anche il consigliere provinciale Renato Carlantoni: «I resiani devono avere il sacrosanto diritto di utilizzare a tramandare il loro idioma nei modi e nelle sedi che ritengono più opportuni. Una parlata che, pur avendo origine slava, non ha nulla a che vedere con lo sloveno. Sinceramente - afferma Carlantoni - non comprendo tutti questo accanimento nei confronti del resiano: come avviene per il tedesco, con il riconoscimento e la valorizzazione delle isole linguistiche di Timau e Sauris, che sono idiomi autonomi di origine germanofona, dovrebbe accadere anche per il resiano. Per questo - chiosa - presenterò un'interrogazione in Provincia di Udine, per far sì che la popolazione di Resia possa usare la lingua del territorio a proprio piacimento, tramandandola alle future generazioni attraverso l'educazione scolastica».


Tratto dal Messaggero Veneto del 5 ottobre 2010

3 commenti :


  1. Baritussio. . . . dovresti spiegare cos'è,in questa faccenda,"la ragion di stato".non se ne può più del parlare in politichese ambiguo. . . .
    rositza '75

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  2. Tramandare la nostra lingua alle future generazioni attraverso la Scuola, certo,......... MA NON UTILIZZANDO UN ALFABETO SLOVENO CHE NE STRAVOLGE TUTTI I SUONI!!!!!!

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  3. finalmente si sentono le giuste prese di posizione di due consiglieri con gli attributi(carlantoni e baritussio)contro la sopraffazione ideologica intentata ai danni della millenaria minoranza linguistica resiana,da parte della minoranza nazionale slovena, dalla neonata repubblica di slovenia e da conniventi esponenti delle sinistre italiane che da ciò traggono personali benefici. è una vera fortuna avere il sostegno di questi rappresentanti del pdl,a differenza di quelli che dovrebbero proteggere e tutelare il "natisoniano" ed il "po nasin"contro i famelici appetiti della slovenia, che pretende di introdurre a forza in queste valli la sua giovane lingua, qui sconosciuta,al posto del millenario idioma slavo qui parlato da sempre.
    finora tutti i tentativi fatti per opporsi a queste sopraffazioni hanno trovato un inspiegabile muro di gomma nei politici  che sembrano sordi, per fortuna la pacifica gente di queste terre, sta prendendo coscienza di tutto ciò. ci si stà riorganizzando e a tempo debito (elezioni) sapremo chi punire.
    auguro alla val resia di avere successo nella sua non facile battaglia!

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