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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

giovedì 28 ottobre 2010

RESIA Abbassare i toni: una necessità


Leggiamo con piacere l’intervento sulla stampa del sindaco di Resia, Sergio Chinese, che si appella alla necessità di un confronto costruttivo scevro di pregiudizi sulla questione resiana. Finalmente, diciamo noi, che il primo cittadino abbandona e dismette i toni di capopopolo e soprattutto di capofazione per indossare quelli, più che legittimi, di natura istituzionale, di massimo rappresentante della comunità resiana, di tutta la comunità e non di una parte soltanto. Esigenza, «abbassare i toni», condivisa e condivisibile quella di Chinese che oltre a essere sindaco è da tempo fine cultore della storia e della memoria resiana, come forse pochi sanno. Esigenza che però deve essere chiara innanzi tutto non ai rappresentanti del partito democratico, come lui intende, ma ai “pasdaran” dell’associazione Identità e Tutela di cui egli è stato a lungo presidente. È dalla loro massiccia campagna massmediatica dai toni spesso assolutamente privi di ogni costruttività, tanto per restare in tema, che si è, a nostro avviso, generata un’esacerbazione degli animi del tutto fuori luogo e soprattutto fuori tempo. A ciò hanno fatto seguito iniziative altrettanto provocatorie e prive di buon senso, come quella della richiesta di un documento d’identità in sloveno, che hanno finito per completare il gioco degli “opposti” estremismi dal quale Resia sembra non voler uscire come imprigionata nelle logiche di guerra fredda oramai dimenticate in tutta Europa. La giunta Chinese, oltre al cancan sulla questione linguistica, ha dimostrato, come egli conclude nella sua lettera, di saper affrontare, se non risolvere, tematiche centrali per la comunità resiana che sono legate principalmente al perseverante isolamento e spopolamento di quell’antico e fiero insediamento slavo in terra latina. Quella è la strada maestra della difesa dell’identità, non certo aprioristiche schede o questionari che dividono i resiani buoni da quelli cattivi.
Pierpaolo e Viedo Lupieri Tolmezzo

Tratto dal Messaggero Veneto del 27 ottobre2010

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