E' questo il titolo di un articolo apparso sul Novi Matajur.
Riguarda un Convegno alla Facoltà di studi statali ed europei. La risposta è stata "SI".
Dove si è tenuto il Convegno? In Francia?NO, in Germania?NO, in Italia?NO, in America? NO.
Ma guarda, mi era sfuggito,il Convegno si è tenuto in Slovenia.
Leggiamolo:
Riguarda un Convegno alla Facoltà di studi statali ed europei. La risposta è stata "SI".
Dove si è tenuto il Convegno? In Francia?NO, in Germania?NO, in Italia?NO, in America? NO.
Ma guarda, mi era sfuggito,il Convegno si è tenuto in Slovenia.
Leggiamolo:
La concessione della carta d'identità bilingue, come previsto dalla legge di tutela, accompagnata da manifestazioni e proteste; l'ostilità e la violenza verbale nei confronti degli operatori culturali in valle che lavorano per salvaguardare il resiano, ritenuto - sulla scorta di quanto affermato dal mondo accademico internazionale nella sua quasi totalità - dialetto della lingua slovena; il questionario dell'amministrazione comunale sull'identità dei resiani, dichiarato anonimo ma formulato in modo tale da poter riconoscere chi aveva risposto; la sostituzione nel 2000 delle indicazioni toponomastiche del 1994 con altre tabelle su cui i nomi delle località sono scritti con caratteri italiani; la richiesta dell'Amministrazione comunale di Resia di uscire dall'elenco dei comuni in cui si applicano le leggi di tutela della minoranza linguistica slovena – anche se la richiesta era stata fatta così come prevede la legge ed è stata confermata dalla Provincia di Udine prima e dal Presidente della Repubblica successivamente; il mancato rinnovo della convenzione al Gruppo folkloristico Val Resia per la gestione della Kulturska hïša.
Sono i fatti più salienti degli ultimi tre anni in Val Resia e argomento di un convegno tenutosi recentemente dal titolo: A Resia vengono violati sistematicamente i diritti umani? È stata la Facoltà di studi statali ed europei di Brdo pri Kranju, una facoltà privata, istituita con lo scopo di formare l'elite che costituirà la spina dorsale della pubblica amministrazione in Slovenia e verrà impiegata nelle istituzioni dell'UE. La risposta è stata: sì, vengono violati i diritti umani e vengono violate le leggi a protezione delle minoranze linguistiche. La vicenda ha valicato dunque i confini del comune di Resia e lo stretto ambito giornalistico locale per approdare in ambito universitario ed europeo. Un inaspettato salto di qualità.
Sono i fatti più salienti degli ultimi tre anni in Val Resia e argomento di un convegno tenutosi recentemente dal titolo: A Resia vengono violati sistematicamente i diritti umani? È stata la Facoltà di studi statali ed europei di Brdo pri Kranju, una facoltà privata, istituita con lo scopo di formare l'elite che costituirà la spina dorsale della pubblica amministrazione in Slovenia e verrà impiegata nelle istituzioni dell'UE. La risposta è stata: sì, vengono violati i diritti umani e vengono violate le leggi a protezione delle minoranze linguistiche. La vicenda ha valicato dunque i confini del comune di Resia e lo stretto ambito giornalistico locale per approdare in ambito universitario ed europeo. Un inaspettato salto di qualità.
Certo è, che la Politica Nazionalista Slovena è propio da Fuori di Testa. Gli Sloveni delle Province di Trieste e Gorizia,giustamente, si lamentano per i tagli dei fondi per la loro Minoranza. Dico, GIUSTAMENTE, perchè se loro sapessero della Truffa in atto in Provincia di Udine, si renderebbero conto che quelli sono i loro soldi che vengono percepiti da gente che di Sloveno hanno ben poco o quasi nulla. Ma tutto nasce dalla Politica Nazionalista Slovena, che ha come interesse l'ampliare il territorio di sua competenza. Tutto è lecito,compreso richiedere una carta di identità Slovena ,pur non essendo ne Sloveni,ma addirittura nemmeno nati in Friuli,senza parenti passati,futuri o trapassati magari andando indietro di 500 anni.
L'importante è far "finta" che in queste terre ci sono state e ci sono Popolazioni di ceppo Sloveno.
Lo stesso vale per la Facoltà di studi statali ed europei di Brdo pri Kranju, che su queste tematiche da una risposta scontata. E' una facoltà Slovena, si trova in Slovenia e i suoi componenti sono Sloveni. Provate ad immaginare se i suoi componenti,che hanno redatto il documento finale, rispondevano "NO". Per prima cosa avrebbero preso una bella sculacciata e poi naturalmente sarebbero stati cacciati dalla Facoltà con relativa perdita del possibile lavoro nelle pubbliche amministrazioni Slovene nelle istituzioni Europee.
E che dire del mondo accademico internazionale che nella sua quasi totalità, afferma che il Resiano è un dialetto Sloveno? Peccato che l'Unesco riconosce il Resiano come Lingua. Ma come potete immaginare i componenti dell'Unesco non sono assolutamente da prendere in considerazione.
L'importante è che tutti coloro che hanno lavorato o che lavorano, che hanno collaborato o che collaborano con l'Università di Lubiana confermano che il Resiano è un dialetto Sloveno. Provate ad immaginare se costoro avessero risposto il contrario. Secondo Voi, costoro, avrebbero continuato a lavorare o a collaborare con l'Università di Lubiana?
Il denaro poi fa il resto.
prima di dare il mio parere agli studi (?) dell'università di gorgonzola,perché meritano, non una risposta,ma una precisa bordata perché a mio parere non sanno nemmeno dove stanno di casa i diritti umani,ho bisogno di consultarmi (domani saprete perché mi devo consultare).
RispondiEliminainsomma, secondo queste chiacchiere da osteria, i lingisti sloveni sono sotto pressione come succedeva in Russia negli anni più bui. MA allora come si giustifica il comportamento dei linguisti italiani, che non dicono mica il contrario? sono tutti dei corrotti? Comunque, buone chiacchiere.
RispondiEliminaconcordo con Stanislao, l'attuale posizione consapevole di ITVR non lascia dubbi sull'inneficacia del programma di tutela del resiano proposta sempre da ITVR e porta ad una certa e fatale italianizzazione.I resiani che ci tengono veramente alla loro lingua accolgono volentieri i programmi di tutela sloveni perchè in altre zone della regione si sono sempre rivelati efficaci e rispettosi delle varianti linguistiche locali.
RispondiEliminaCanin ma dove si vuole arrivare? forse al concetto "medievale" di un popolo,una nazione, una lingua? perchè si continua ad attaccare direttamente e indirettamente la comunità slovena? che poi alla fine chi ci rimette è anche il Friuli! siamo comunità anche noi, nonostante l'italianizzazione...
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