Nella seduta del consiglio comunale di Resia dello scorso 28 settembre è stata affrontata anche la vicenda relativa alla scelta dell’amministrazione comunale riguardo la gestione del Centro culturale resiano (Ta Rozajanska kulturska hiša), che per trenta anni era stata affidata al Gruppo folkloristico Val Resia. A sollevare la questione è stato, con un’interrogazione al sindaco Sergio Chinese, il consigliere di opposizione Nevio Madotto.
Il sindaco Chinese, che al nostro giornale aveva annunciato una decisione entro la metà di settembre, ha affermato che “al Gruppo folkloristico è stata contestata una non corretta gestione perché ha ospitato la sede di un’altra associazione senza averne l’autorizzazione da parte dell’ente proprietario” e che lo stesso gruppo, si legge nel verbale della seduta, “ha inviato una lettera a tutta l’Italia ove esprime il suo risentimento per la mancata conferma della gestione del Centro culturale. La lettera è stata inviata anche al console della Repubblica di Slovenia a Trieste. Il Console sloveno ha inviato una missiva al sindaco di Resia dal contenuto assolutamente non accettabile in quanto interferisce esplicitamente nell’attività di questo Comune e quindi in decisioni assunte in un paese straniero. Il console richiama le leggi 38 nazionale e 26 regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena, afferma di avere l’obbligo di supportare la minoranza slovena in Italia, ritiene i Resiani ricompresi nella minoranza slovena a tutti gli effetti. L’intrusione nella politica locale di uno Stato estero ha dato non poco fastidio. Se prima ero orientato – ha affermato Chinese – a confermare il Gruppo folkloristico nella gestione della Casa della Cultura, ora non ne sono più tanto certo e nel contempo sono preoccupato circa la scelta da effettuare.” Madotto ha invitato il sindaco a chiudere le polemiche ed a trovare un accordo, ricevendo come risposta che “il Gruppo Folkloristico con la spedizione di 50 lettere di protesta ha complicato la situazione ed ha bloccato un ottimo percorso in atto.” Sempre l’amministrazione Chinese, in questo caso come giunta comunale, il 9 ottobre ha preso posizione affermando di “opporsi con ogni mezzo alla soppressione del plesso scolastico di Resia ritenendo che lo stesso abbia le caratteristiche per essere mantenuto nel prossimo quinquennio” e di voler “richiedere all’Ufficio Scolastico regionale di assegnare un adeguato organico di docenti al plesso scolastico di Resia anche per i prossimi anni scolastici viste le proiezioni che confermano il numero attuale degli alunni e l’istituzione della Scuola bilingue italiano/resiano”.
FONTE
Il sindaco Chinese, che al nostro giornale aveva annunciato una decisione entro la metà di settembre, ha affermato che “al Gruppo folkloristico è stata contestata una non corretta gestione perché ha ospitato la sede di un’altra associazione senza averne l’autorizzazione da parte dell’ente proprietario” e che lo stesso gruppo, si legge nel verbale della seduta, “ha inviato una lettera a tutta l’Italia ove esprime il suo risentimento per la mancata conferma della gestione del Centro culturale. La lettera è stata inviata anche al console della Repubblica di Slovenia a Trieste. Il Console sloveno ha inviato una missiva al sindaco di Resia dal contenuto assolutamente non accettabile in quanto interferisce esplicitamente nell’attività di questo Comune e quindi in decisioni assunte in un paese straniero. Il console richiama le leggi 38 nazionale e 26 regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena, afferma di avere l’obbligo di supportare la minoranza slovena in Italia, ritiene i Resiani ricompresi nella minoranza slovena a tutti gli effetti. L’intrusione nella politica locale di uno Stato estero ha dato non poco fastidio. Se prima ero orientato – ha affermato Chinese – a confermare il Gruppo folkloristico nella gestione della Casa della Cultura, ora non ne sono più tanto certo e nel contempo sono preoccupato circa la scelta da effettuare.” Madotto ha invitato il sindaco a chiudere le polemiche ed a trovare un accordo, ricevendo come risposta che “il Gruppo Folkloristico con la spedizione di 50 lettere di protesta ha complicato la situazione ed ha bloccato un ottimo percorso in atto.” Sempre l’amministrazione Chinese, in questo caso come giunta comunale, il 9 ottobre ha preso posizione affermando di “opporsi con ogni mezzo alla soppressione del plesso scolastico di Resia ritenendo che lo stesso abbia le caratteristiche per essere mantenuto nel prossimo quinquennio” e di voler “richiedere all’Ufficio Scolastico regionale di assegnare un adeguato organico di docenti al plesso scolastico di Resia anche per i prossimi anni scolastici viste le proiezioni che confermano il numero attuale degli alunni e l’istituzione della Scuola bilingue italiano/resiano”.
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