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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

lunedì 18 gennaio 2010

MINORANZA ESTRANEA

Anche a San Pietro al Natisone ha avuto luogo verso la fine dell’anno scorso un convegno trattante il consuntivo decennale della legge 482-99 di tutela delle minoranze linguistiche storiche tra cui la slovena. Nell’occasione, l’ex direttore del servizio regionale per le minoranze linguistiche ha esposto luci e ombre sulla citata legge, sostenendo la necessità della sua completa attuazione non solo con maggiori risorse finanziarie, «ma anche in virtù di indirizzi operativi più determinati e vincolanti». Incredibile! Si continua a ignorare, a stravolgere, non solo la realtà storica della Slavia friulana, ma addirittura la volontà e le aspirazioni dei nativi delle valli del Natisone, del Torre e di Resia che mai sono stati sloveni e che comunque non si riconoscono nella minoranza slovena di Trieste e Gorizia. Lo dimostra il determinante fatto che i 13 comuni della Slavia friulana, ingiustamente inclusi nell’ambito di tutela di detta legge, non l’hanno recepita per come essa stessa prevede. Non hanno cioè disciplinato l’uso scritto e orale della lingua slovena richiesto dall’art. 6, co. 4 del regolamento attuativo. Inoltre nelle citate valli mai nessun candidato sindaco o consigliere comunale si è dichiarato agli elettori di lingua slovena. Segno evidente che la minoranza slovena non è presente. Gli stessi statuti comunali non la prevedono. Allora, che senso ha dire nella Savia friulana che la legge 482-99 va sostenuta «in virtù di indirizzi operativi più determinati e vincolanti»? Siamo veramente oltre il limite della tolleranza. Siamo in piena illegittima imposizione assimilatrice, addirittura con interventi illegittimi e l’uso improprio di denaro pubblico! Chiediamo, per contro, in primo luogo il doveroso rispetto della stessa legge di tutela che non prevede imposizioni e il diritto per i nativi di conservare liberamente, per primo, l’identità nazionale italiana ereditata dai propri antenati. Suggeriamo, al limite, la distribuzione nelle valli anche al prossimo censimento generale della popolazione italiana di moduli in lingua slovena. All’analogo censimento del 2001 nei 13 comuni della Slavia friulana inclusi nella legge 482 risultavano utilizzati soltanto 7 moduli in lingua slovena. Anche perciò appare ingiustificato, per non dire artificioso, parlare per le valli di indirizzi di tutela slovena «più determinati e vincolanti».


Sergio Mattelig


Presidente Lega della Slavia friulana San Pietro al Natisone


Tratto dal Messaggero Veneto di domenica 17 Gennaio 2010

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