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lunedì 11 gennaio 2010

Slavia, la Lega critica il Forum sui finanziamenti

In questi giorni è polemica nelle Valli del Natisone.


 Il presidente dell'Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) della provincia di Udine, Giuseppe Firmino Marinig, ha ricevuto recentemente una delegazione dell'associazione "Forum per la Slavia", che desiderava consegnare ai vertici dell'Unione un documento elaborato per definire un possibile assetto istituzionale nelle Valli del Natisone a seguito dello scioglimento della locale Comunità montana. Assetto traducibile, in sintesi, con la voce "autonomia". Ad illustrare i contenuti della proposta è stato il presidente del Forum, Ferruccio Clavora, che ha ricordato come in Friuli-Venezia Giulia la Slavia costituisca una realtà unica: «per tale comunità - ha detto - il diritto all'autodeterminazione è storicamente riconosciuto e già sperimentato. Nelle Valli - ha proseguito - andrebbero mantenute le singole identità municipali degli attuali Comuni: gli obiettivi da perseguire sono da un lato quello di garantire una maggiore efficienza e qualità dei servizi erogati, dall'altro quello di restituire ai cittadini, dopo decenni di interventi calati dall'alto e di manipolazioni ideologiche, il diritto di esprimere le proprie determinazioni sia in campo identitario che relativamente al modello di sviluppo socioeconomico giudicato migliore». L'ipotizzata comunità autonoma avrebbe competenze pari a quelle dei Comuni oggi esistenti e della Comunità Montana, più altre da definire con la Regione. A sostegno del progetto, ha sottolineato Clavora, dovrebbe esserci un impegno politicamente trasversale. Marinig ha apprezzato la proposta, evidenziando, nel contempo, come la stessa necessiti di una serie di approfondimenti; ha poi reso noto alla delegazione del Forum per la Slavia che l'Uncem si sta impegnando a cercare una soluzione per tutte le aree della regione interessate dalla riforma, vale a dire dallo scioglimento delle Comunità montane. «Di vitale importanza, per le Valli del Natisone -, è la stesura e l'attuazione di un concreto piano di rilancio socioeconomico».


Pronta la risposta del Presidente della Lega della Slavia Friulana Sergio Mattelig che scrive:


E' polemica tra la Lega della Slavia Friulana ed il Forum per la Slavia, il quale, nei giorni scorsi, aveva lamentato il taglio - da parte della Regione - di un finanziamento a favore delle minoranze di Resia e delle Valli. «Tale finanziamento - replica il presidente della Lega, Sergio Mattelig - riguarda non già le minoranze citate, bensì il resiano e le varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale, cioè varianti della lingua slovena tutelata dalla legge 38/01 e non le storiche, millenarie lingue slave, cioè la resiana, la torriana, la po-nasen e la natisoniana. Nelle citate varianti linguistiche le comunità presenti a Resia e nelle Valli non si riconoscono, come non si risconoscono nella minoranza slovena di Trieste e Gorizia, della quale non hanno mai fatto parte. Il mancato finanziamento, perciò, è ritenuto dalla Lega della Slavia Friulana opportuno per contrastare l'assimilazione delle lingue locali alla minoranza slovena e anche perchè l'individuazione delle varianti linguistiche risulterebbe comunque impossibile: sono una decina, e nessuna riconosciuta a livello di statuto». L'organismo respinge, inoltre, la richiesta del Forum di ricevere direttamente dalla Regione 200 mila euro per attività da promuovere nelle Valli, «perchè - dice - si tratta di un'associazione che nel proprio statuto si pone l'obiettivo di contribuire alla riscoperta e al rafforzamento dell'identità culturale ed etnica slovena degli appartenenti alla comunità della Slavia. Comunità che però, come detto prima, non si riconosce affatto nella minoranza slovena». Ma c'è anche un secondo capitolo d'accusa, riservato alla proposta (avanzata dal Forum) di istituire un ente autonomo per l'esercizio associato delle funzioni dei Comuni e di quelle della Comunità montana del Torre, Natisone e Collio, in via di scioglimento. Ipotesi insensata, a parere della Lega della Slavia, per quanto «privilegi giustamente l'aspetto identitario della storica comunità linguistica presente sul territorio: in compenso - aggiunge l'organismo - si trascura completamente l'obiettivo principale cui mira il previsto riordino dell'attuale Comunità montana, cioè quello di migliorare i servizi riducendo la spesa». «Anche il presidente dell'Uncem, Firmino Marinig - dichiara Mattelig -, ha evidenziato che la proposta necessita di una serie di approfondimenti».

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