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martedì 3 agosto 2010

Carta bilingue, possibili dimissioni

Potrebbe avere risvolti politici la vicenda della carta d’identità bilingue. In queste ore infatti l’amministrazione guidata da Sergio Chinese sta valutando se compiere un gesto eclatante dimettendosi in blocco. Per sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza infatti, è impensabile che un documento di riconoscimento sia redatto in lingua slovena e non in resiano. Anche se la legge, in tal senso, parla chiaro, obbligando un Comune come Resia, inserito nella delimitazione della legge 38, ad ammettere la carta d’identità in sloveno. Ieri ci sono stati attimi di tensione all’esterno del municipio, con una sessantina di resiani che hanno aspettato Gabriele Cherubini, il residente (originario di Bologna) che ha richiesto il documento bilingue, per manifestare tutta la loro contrarietà all'iniziativa e per ribadire la volontà di tutelare l’identità resiana. Per mantenere calmi gli animi sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Tarvisio. Cherubini ha consegnato all’ufficio anagrafe le tre fotografie necessarie per la carta d'identità, firmando la richiesta di ottenere il documento in italiano e sloveno. «Ora - ha spiegato il sindaco Chinese - faremo tradurre la documentazione in sloveno dagli uffici 482 dei Comuni di Tarvisio e Malborghetto, visto che il nostro apparato non conosce la lingua slovena. Poi, forse già per domani (oggi ndr ) - aggiunge - potremmo consegnare la carta d’identità bilingue, come previsto dalla legge».


Tratto dal Messaggero Veneto del 31 luglio 2010

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