La comunità di Resia non ci sta. Non accetta che dal Comune possano uscire carte d’identità bilingui in italiano e sloveno. «La nostra lingua è il resiano, non lo sloveno», commentano i cittadini che ieri mattina hanno manifestato davanti al municipio. Una cinquantina di persone con il Tricolore, arrivati a Prato di Resia per tutelare la loro italianità e la loro resianità. Una delegazione dell’associazione “Identità e Tutela Val Resia” è stata accolta dal sindaco Sergio Chinese. «Chiediamo all’amministrazione di non emettere la carta d’identità in sloveno, poiché non è una lingua che ci appartiene. Non siamo mai stati assoggettati all’amministrazione slovena, né in passato, al tempo della Repubblica Veneta e dell’Impero austro-ungarico, né recentemente con la Yugoslavia di Tito. La popolazione di Resia non parla lo sloveno, ma il resiano. Rilasciare un documento d’identità in lingua slovena – hanno aggiunto i componenti dell’Associazione – sarebbe un atto grave e falso, segno del riconoscimento che la nostra è una minoranza slovena». Il sindaco Chinese ha ripercorso l’iter che ha portato alla richiesta di una carta d’identità in italiano e sloveno. «Tutto è nato con le leggi nazionali 482 e 38, che in parte sono state mal interpretate, visto che dal concetto di minoranza linguistica si è arrivato a quello di minoranza nazionale. Il problema è aver voluto inserire il territorio di Resia all’interno delle delimitazioni della legge 38». Per questo ogni cittadino che ne fa richiesta, ha diritto di ottenere la carta d’identità stampata in lingua slovena. Una situazione che aveva portato a un’istanza di commissariamento del Comune di Resia da parte dei consiglieri regionali Pd Enzo Marsilio, Sandro Della Mea e Igor Gabrovec, che avevano accusato il primo cittadino di non aver voluto emettere il documento richiesto. «Non abbiamo mai ricevuto il necessario software – ha chiarito Chinese – e oggi, dopo le pressanti richieste del Prefetto, emetteremo la carta d’identità in sloveno scritta a mano da un nostro funzionario. Non possiamo fare altrimenti». Chinese ha chiesto al Ministero dell’Interno di poter utilizzare il resiano per stampare le carte d’identità, ma la risposta arrivata da Roma è stata negativa. «Parlerò con il Prefetto e ho già chiesto udienza al capo dello Stato e al presidente del Consiglio. Vogliamo essere tutelati come resiani».
Articolo redatto dal giornalista Alessandro Cesare sul Messaggero Veneto del 28 luglio 2010
fašisti !
RispondiEliminaCommento 2
RispondiEliminaTu sloveno : non immischiarti negli affari nostri e, se non vuoi essere reperito, impara a scrivere decentemente l'italiano.
insulti
RispondiEliminaignoranza
odio
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tu sloveno
tu italiano ma che differeza fa`
prima di tutto UOMO
e non bestia!!!