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giovedì 11 novembre 2010

RESIA: Le ragioni e l’obiettivo

Io non ho letto con piacere la lettera di Pierpaolo e Viedo Lupieri di Tolmezzo, delle considerazioni fatte a riguardo dell’intervento del sindaco di Resia, che si appella alla necessità di un confronto costruttivo. Come succede spesso e volentieri, anche questa volta si cerca di stravolgere le ragioni e l’obiettivo. Non credo che l’azione del sindaco sia stata principalmente mirata nei confronti di chi ha, come massimo impegno, quello di salvaguardare la nostra libertà di espressione e di lingua e la nostra autonomia, come popolo di Resia. Sì, proprio come popolo di Resia. L’invito era principalmente rivolto, ed è noto a tutti, a quei resiani, in netta minoranza, che continuano a essere palesemente in evidente e manifesta contrarietà, con accuse provocatorie, solo e unicamente per non essere in sintonia con i loro intendimenti e le loro esplicite simpatie e di alcuni schieramenti politici di preciso, chiaro e tangibile intendimento. Il fine di questa ingerenza e l’interesse dei Lupieri non hanno origine nel tenerci molto alla val Resia e ai suoi problemi, ma nel salvaguardare e porre al riparo di qualsivoglia polemica nei confronti dei rappresentanti, forse del loro schieramento politico, e muovere critiche ai pasdaran (corpo delle Guardie della rivoluzione islamica o resiana, meglio noto con l’espressione Guardiani della rivoluzione) dell’associazione Identità e tutela val Resia. Aver espresso questo concetto non mi sembra sia stato un accostamento intelligente e appropriato, ma non importa, tanto sappiamo che non sempre si possono trovare parole adeguate per fare una comparazione. Quello dei pasdaran è stato assolutamente e decisamente fuori di ogni logica. Cari sapientoni, dovete sapere che di questa associazione, e non dei Guardiani della rivoluzione, fanno parte delle rispettabilissime persone, che occupano anche importanti posti di lavoro, ma, che io sappia, nessuno di loro gira armato per le nostre strade e tanto meno può essere un pericolo per l’incolumità delle persone. Poi, per concludere, i signori Lupieri ci devono spiegare, una volta tanto, per quale ragione o ragioni si interessano in senso negativo e inopportuno in modo così passionale verso non la nostra comunità, ma nei confronti del popolo resiano, visto che gli stessi Lupieri non hanno alcuna affinità, consonanza e concordanza a idee e gusti, tanto meno particolari parentele in linea retta o collaterale con l’ambiente resiano, pertanto non vedo il motivo per cui uno può, non avendo alcun titolo, se non quello della polemica e del contraddittorio, interessarsi così impropriamente delle questioni di natura prettamente resiane.
Franco Tosoni Resia

Tratto dal Messaggero Veneto del 10 novembre 2010

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