Trentadue comuni della regione Fvg sotto esame, nei prossimi mesi, per verificare l'applicazione dell'articolo 8 della legge 38 sulla tutela della minoranza slovena. È infatti partita con l'inizio del mese l'analisi commissionata dal Comitato paritetico regionale all'istituto di ricerca slovena, che fino alla primavera del 2011 si occuperà di contattare le varie amministrazioni richiedendo loro come e in che tempi hanno applicato l'articolo 8. «Ci attendiamo i risultati nel periodo di sei mesi – spiega il presidente del Comitato, Bojan Brezigar – quindi verso la tarda primavera del prossimo anno». Secondo quanto previsto dal bando, l'indagine prevede la «puntuale individuazione degli enti operanti nei territori di applicazione», e la verifica se in questi enti venga attuato il diritto di ricevere risposta in lingua slovena nelle comunicazioni verbali, (direttamente o per il tramite di un interprete), o nella corrispondenza, con almeno una traduzione allegata al testo redatto in lingua italiana. La verifica riguarderà anche gli atti e i provvedimenti amministrativi, (compresi i documenti di carattere personale quali la carta di identità e i certificati anagrafici): si controllerà se vengono rilasciati, a richiesta dei cittadini interessati, in forma bilingue, e se la lingua slovena sia usata anche con riferimento agli avvisi e alle pubblicazioni ufficiali. Per fare questo sarà anche controllata la dotazione di personale e l'organizzazione interna per rendere effettivi i diritti previsti. Ci sarà poi una verifica dettagliata nelle zone centrali di Trieste e di Gorizia e Cividale del Friuli, per vedere se le amministrazioni abbiano istituito un ufficio rivolto ai cittadini che possono ricorrere ai diritti della legge 38. Infine, il controllo riguarderà anche l'adeguamento degli statuti comunali e provinciali.
Tratto dal Piccolo di Trieste del 10 ottobre 2010
http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2010/10/10/NZ_13_AAA1.html
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