Messaggero Veneto giovedì 11 ottobre 2007
Lo spunto offerto dalla lettera su Resia, pubblicata nella rubrica della Posta lunedì 8 ottobre scorso, consente di fare una valutazione puntuale sul percorso legislativo della legge di tutela della minoranza slovena. I quasi duecento dimostranti, presidiando per due giorni la sede del Consiglio Regionale e assistendo ai lavori in aula, possono testimoniare che -grazie ai lavori preparatori proposti da questa nostra associazione - alcune richieste della popolazione resiana hanno trovato corrispondenza nell'articolato di legge. La rivendicazione di voler riconosciuto il Resiano è un fatto acquisito. Nel prosieguo dell'approvazione dei vari articoli di legge, presumibilmente, verranno affidati in gestione al Comune di Resia anche i finanziamenti neccessari per l'applicazione della legge sul territorio comunale. Ma l'opposizione categorica perpetrata in aula dalla relatrice di maggioranza, supportata tenacemente dai consiglieri triestini della minoranza linguistica slovena e dalla maggioranza stessa, non ha permesso di ufficializzare l'insegnamento del Resiano, peraltro sancito nel 2003 dall'allora sovrintendente Bruno Forte, nelle scuole della valle. Analogamente, le stesse forze politiche si sono ostinatamente opposte all'inserimento nella commissione consultiva di un rappresentante delle minoranze storiche slave della provincia di Udine. Ai più è parso che, invece di assistere a un serio dibattito politico sulla tutela delle minoranze storiche del Friuli Venezia Giulia, ci si trovasse di fronte a un pallottoliere utile per conteggiare la consistenza dei due oppositi schieramenti politici. In aula si è potuto appurare che questa legge nasce monca e non tiene assolutamente in considerazione le rivendicazioni della popolazione regionale a qualsiasi minoranza essa appartenga. Ecco allora l'importanza di svolgere un'operazione resiana congiunta e comune per tutelare un patrimonio linguistico storico unico nel panorama mondiale. A cose fatte, oltre a capire e commentare una legge, rimane solamente il rimpianto di non aver partecipato alla difesa del Resiano.
Sergio Chinese
Presidente Identità e Tutela Val Resia
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