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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

martedì 23 ottobre 2007

Trieste 23 ottobre discusione legge 205 - APPROVATA LEGGE 205 -

CR: legge tutela sloveno, riprese le votazioni (1)


23 Ottobre 2007, ore 12:09


(ACON) Trieste, 23 ott - RC - I lavori dell'Aula sono ripresi con l'approvazione del disegno di legge sulla tutela della lingua slovena. Gli articoli da esaminare sono dal 19 al 25.


Ancora una volta, alla seduta hanno assistito diversi rappresentanti della Val Resia, e proprio riferendosi a questa zona del Friuli sono iniziate le dichiarazioni dei consiglieri, mosse da un emendamento della Lega Nord - poi bocciato - che proponeva l'esposizione della bandiera resiana negli edifici pubblici dei Comuni di quella valle, accanto alle bandiere italiana, europea e regionale.


Non sarà una legge che farà sparire la cultura resiana, che farà sentire meno resiani quei cittadini - aveva detto Igor Dolenc (DS). La lingua è l'espressione più alta di una cultura; si deve smettere di dire bugie, qui si permette alle persone di dire cosa sono e cosa intendono essere.


All'opposto, Paolo Ciani (AN) aveva sostenuto che riferirsi alla legge nazionale 482 sulla tutela delle minoranze linguistiche è sbagliato in quanto è la legge stessa sbagliata. Ciò perché in essa si prevedono delle aree dove si afferma che si parla sloveno, quando invece lo sloveno non si parla e non lo si capisce affatto.


Ad essere approvati, sino ad ora, con i voti del centro-sinistra, sono così stati gli articoli 19 (Fondo per il sostegno delle attività degli enti e delle organizzazioni della minoranza linguistica slovena, nel cui elenco è stata aggiunta la Zdruzenje Kinoatelje di Gorizia) e 20 (contributi annui statali per l'uso della lingua slovena nella pubblica amministrazione).


La maggioranza dell'Aula ha, invece, respinto un emendamento a firma Molinaro (UDC) e Camber (FI) in favore dell'emittente televisiva Telemare.


CR: legge tutela sloveno, lavori al pomeriggio (2)


23 Ottobre 2007, ore 13:47


(ACON) Trieste, 23 ott - RC - E' una truffa - così Camber (FI) e Ciani (AN) sull'emendamento all'articolo 22 inerente il Fondo regionale per la minoranza linguistica slovena: la modifica fa sì che i contributi a tale Fondo siano assegnati sulla base di criteri e indirizzi definiti sentita la Commissione regionale consultiva per la minoranza slovena. E' necessario ci sia un regolamento e non generici criteri e indirizzi - è stata l'accusa, ma l'Aula ha comunque approvato, a maggioranza, l'articolo.


A seguire, l'Assemblea ha accolto (con la sola astensione di Dolenc dei DS-PD e Ritossa di AN) un emendamento della Giunta istitutivo un nuovo articolo, a cui è stato agganciato un subemendamento di Blazina-DS-PD, Guerra-LN, Molinaro-UDC, Menis-Margherita-PD e Franzil-PRC-SE. Si va, così, a concedere un riconoscimento specifico per la promozione delle attività e delle iniziative realizzate in favore del resiano, per le quali possono essere finanziati programmi di intervento presentati dal Comune di Resia. Stessa cosa dicasi per le attività in favore delle varianti linguistiche della valli del Natisone, del Torre e Canale, i cui programmi di intervento possono essere finanziati se presentati in forma associata dai Comuni di quei territori. Le modalità di concessione dei contributi saranno fissati con una delibera della Giunta regionale.


Sarà il Governo nazionale a dover affrontare la questione della specificità resiana e noi li accompagneremo in questo percorso - ha commentato Malattia dei Cittadini. Si ottiene una linea di spesa a sé stante per le valli - così il relatore di minoranza, Molinaro. Sono già stati stanziati finanziamenti in favore dei resiani, dai libri ai corsi linguistici, perciò nessuno ha mai cercato di non valorizzare anche la loro specificità - così, invece, la relatrice di maggioranza, Blazina.


I lavori riprenderanno alle 14.30


CR: fine legge tutela sloveno e ordini del giorno (3)


23 Ottobre 2007, ore 15:45


(ACON) Trieste, 23 ott - DT - Tre gli ordini del giorno all'attenzione del Consiglio, due quelli approvati e che anche la Giunta aveva accolto. L'Aula ha espresso parere favorevole al documento sottoscritto da Blazina (DS-PD), Degano (Margh-PD), Colussi (Citt), Kocijancic (PRC-SE) e Zorzini (PDCI), che impegna l'Esecutivo ad adeguare i contributi regionali al teatro sloveno di Trieste.


Nessun contributo pubblico, si legge, è previsto per la copertura delle spese che lo Stabile sostiene per la gestione (costo attuale: 300 mila euro) della sala teatrale del Kulturni dom di Trieste, mentre analoghi enti in regione ne vengono sollevati grazie all'intervento diretto degli enti territoriali. Per questo i consiglieri chiedono all'Esecutivo di elevare il contributo della Regione, socio pubblico del teatro assieme al Comune e alla Provincia di Trieste.


Unanimità, poi, per l'ordine del giorno a firma Franzil (PRC-SE), Travanut e Alzetta (DS-PD), Menis, Tonutti e Disetti (Margh-PD), Guerra (LN), Molinaro (UDC), Monai e Colussi (Citt) e Metz (Verdi), che impegna la Giunta ad attivarsi presso i presidenti di Camera e Senato per promuovere un incontro tra le Commissioni parlamentari competenti, il Consiglio regionale e la Giunta del Comune di Resia per valutare eventuali interventi in merito alla tutela delle minoranze linguistiche. E ciò proprio perché durante la discussione della legge di tutela della minoranza linguistica slovena alcune comunità, tra cui quella di Resia, hanno chiesto di veder riconosciuta una loro specificità, e in considerazione che nel testo di legge sono stati assunti alcuni interventi che tutelano tali diversità, ma all'interno del quadro della legge nazionale 38 del 2000, la cui modifica non è nelle competenze regionali.


Respinto, invece, il documento di AN che chiedeva alla Giunta di attivarsi presso il Parlamento e il Governo affinché potesse essere predisposto un provvedimento volto al riconoscimento della comunità linguistica resiana e delle Valli del Natisone e del Torre.


Prima degli ordini del giorno, l'Aula aveva approvato gli ultimi 4 articoli che formano il disegno di legge


CR: legge tutela sloveno, dichiarazioni di voto (4)


23 Ottobre 2007, ore 16:30


(ACON) Trieste, 23 ott - ET - Non si riconosce ai resiani un'identità autonoma e con questa norma diventano, di fatto, parte della minoranza slovena. Questa è la posizione espressa dalla consigliera Battellino (Idv - SD) in sede di dichiarazioni di voto sulla norma di tutela della minoranza linguistica slovena. I resiani chiedevano di essere esclusi da questa legge, perchè le minoranze vanno valorizzate e non inglobate.


Un iter lungo con un risultato insoddisfacente. Secondo il capogruppo dell'UDC, Roberto Molinaro, c'è stato un avvicinamento alle richieste dell'opposizione solo sulla questione della precisazione delle specificità della Val Resia e delle Valli del Torre, del Natisone e Canale. È comunque un passo in avanti, ma è mancata la volontà di ridisegnare il ruolo delle associazioni di riferimento che dovrebbero essere meno pervasive e ora travalicano le competenze della Regione. Questa norma non aiuterà la minoranza slovena in questa regione e i conflitti perdureranno.


Per Piero Camber (FI) questo disegno di legge non porta a nulla di nuovo rispetto a quanto già previsto e attuato da norme di livello statale. Si poteva invece tutelare le minoranze linguistiche slave, ma si è rimasti imprigionati nei canoni di comodo. Scandalosi invece gli eccessi previsti dalla norma e che creano privilegi. La Regione ha delegato la gestione dei fondi dedicati alla minoranza a due sole associazioni, con requisiti rigidi che non consentono l'ingresso ad altre. Nasce poi una Commissione regionale autoreferente, composta a maggioranza da delegati delle stesse due associazioni di riferimento.


Questo ddl non porta novità, perché tanta agitazione? A chiederselo è la consigliera Bruna Zorzini (PDCI). Il fatto positivo è che ora è anche la Regione ad assumersi la sua parte nella tutela, rendendo di fatto i contributi più efficaci. Altra nota di merito, il fatto che nella Commissione siederanno anche rappresentanti degli eletti. Per quanto riguarda la questione delle parlate, la consigliera Zorzini trova che sia sbagliato contrapporre queste ad una lingua, strumentalizzandole. Si tratta di un approccio demagogico e retrogrado che però si placa davanti alla possibilità di ottenere finanziamenti.


La capogruppo della Lega, Alessandra Guerra, ha invece ricordato quanto sia imprescindibile il rispetto della normativa statale vigente e quali siano le vere prerogative regionali. Non possiamo, ha detto la Guerra, aggirare i meccanismi legislativi promettendo di attuare riconoscimenti a minoranze, riconoscimenti che in realtà competono allo Stato. Quindi, il percorso di questa legge è stato un percorso intelligente, basato sulla normativa esistente. L'esponente della Lega ha poi chiesto a tutte le forze politiche in Aula di mantenere lo stesso atteggiamento di rispetto e attenzione per l'autodeterminazione delle minoranze anche durante la prossima discussione sulla legge di tutela del friulano.


CR: legge tutela sloveno, dichiarazioni di voto (5)


23 Ottobre 2007, ore 17:14


(ACON) Trieste, 23 ott - DT - Voto favorevole su questa legge anche e soprattutto a nome di Mirko Spacapan. Cristiano Degano (Margh-PD), intervenendo nella discussione generale, ricorda il collega (assente dall'Aula per malattia) e il suo importante contributo sul provvedimento. Sappiamo quanto ci teneva ad essere presente per l'approvazione della legge, afferma. E poi fa notare, riferendosi al centrodestra, come certi atteggiamenti difficilmente potranno convincere coloro che guardano al futuro, alla nuova Europa: alcuni in questo Consiglio, dice, sanno guardare solo al passato e fanno vecchie battaglie di retroguardia.


Igor Kocijancic (PRC-SE) non ricorda un clima così teso come quello sperimentato su questo provvedimento. I milioni di euro di cui si parla?, aggiunge. Sono soltanto 5, invariati da anni e nemmeno indicizzati. Tra le novità della legge, le associazioni di riferimento: sono importanti, nessuno può mettere in dubbio il loro radicamento e il valore di rappresentanza oggettiva. In merito invece al resiano e al suo riconoscimento, bisogna dare atto anche alla maggioranza di questa apertura ma non spetta al Consiglio rilasciare patenti sull'appartenenza linguistica. Non lo poteva fare prima di questa legge, non lo potrà fare dopo.


Nonostante le dispute, dichiara Mauro Travanut (DS-Margh) agganciandosi al lungo dibattito sul resiano, le nostre radici sono quelle, le nostre minoranze sono quelle definite: certo, esistono delle variabili ma le valutazioni del caso sono compito della scienza, di chi sa farlo.


Per Paolo Ciani (AN) questa legge è basata su finanziamenti dati espressamente a precise associazioni del mondo sloveno, sloveni che intendono imporre la propria logica anche all'interno di un perimetro che non compete loro per storia, cultura e tradizione. La nostra è una battaglia di identità, c'è invece chi ha venduto parte del territorio regionale alla comunità slovena in cambio della legge sul friulano.


Carlo Monai (Citt) ricorda come ora lo sforzo della Regione debba andare in direzione anche della minoranza tedesca e delle altre, seppur piccole, comunità linguistiche presenti in Friuli Venezia Giulia. Ci sono state delle aperture effettive nei confronti del resiano, ed è la prima volta che accade. Se oggi noi godiamo di una specialità regionale, è grazie al plurilinguismo. Insomma, quello che era considerato, il plurilinguismo appunto, una sorta di intralcio nonché elemento di divisione, oggi è un'opportunità.


CR: approvata legge tutela sloveno (6)


23 Ottobre 2007, ore 17:18


(ACON) Trieste, 23 ott - MPB - La legge per la tutela dello sloveno è stata approvata con 37 voti favorevoli, 15 contrari e una astensione.


A dire sì al testo DS-PD, Margh-PD, PRC, PDCI, Verdi, Partito Pensionati, Lega Nord, Panontin del Gruppo Misto e il presidente Illy. Contrarietà stata espressa da AN, UDC, FI e Intesa dei valori-Scelgo Donna. Voto di astensione da parte degli Autonomisti Socialisti.


Prima della votazione l'assessore Roberto Antonaz aveva espresso la soddisfazione della Giunta poiché - ha detto - si è portato a termine una legge di civiltà, una legge europea, con la quale si chiude una questione che nello scorso secolo aveva lasciato tracce di divisione. Un dato di grande valore storico - ha sottolineato l'assessore rammaricandosi per la mancata dissociazione da parte del centrodestra rispetto ai manifesti apparsi a Trieste contrari all'uso di risorse a favore di friulano e sloveno. E definendo la legge un passo avanti, che dà piena attuazione alla legislazione nazionale, Antonaz ha rivolto un particolare saluto ai cittadini della Val Resia che hanno seguito i lavori in Consiglio regionale: il riconoscimento che la legge dà della comunità linguistica resiana nella sua autonomia - ha concluso - è un discorso che ora passa allo Stato e che la Regione cercherà di sostenere.


Idv-SD: Battellino, su legge tutela sloveno


23 Ottobre 2007, ore 17:19


(ACON) Trieste, 23 ott - COM/MPB -"Oggi con 30 denari si è comprato una minoranza e un popolo".


E' quanto scrive Alessandra Battellino (Idv-SD) in una nota in cui, inoltre, afferma: "La verità storica non esce confermata dal legislatore che vuole, contro il parere dello stesso popolo resiano, che la minoranza resiana sia compresa nella minoranza slovena".


"Dunque, con questa legge - prosegue Batellino - si è riconosciuto il diritto alla tutela del resiano, ma non si riconosce alla minoranza di Resia il diritto ad avere una propria identità autonoma da quella slovena, che ingloba il resiano come parte della minoranza slovena e non la riconosce come lingua slava. Oggi non solo i resiani piangono per questa legge che tutela la minoranza slovena e chi intende rappresentarla, ma tutte le minoranze dovrebbero piangere!"


"La metodologia adottata - afferma ancora la consigliera - forse potrà anche mantenere alcune tradizioni, come i canti e i suoni, ma certamente soffocherà l'identità di un popolo che, come quello sloveno appartiene al ceppo delle lingue slave, ma non è sicuramente una sua propaggine". "Con orgoglio i resiani ci hanno portato in quest'aula a riflettere sulla loro minoranza, a riconoscere che serve dare loro sostegno ma - conclude Battellino - quello che chiedevano era soprattutto di essere considerati distinti e distanti dalla minoranza slovena e questo è stato loro negato da un Consiglio che ha di fatto sancito che la parlata resiana rientra tra quelle di minoranza slovena".



Citt: legge tutela sloveno, momento importante per la Val Resia


23 Ottobre 2007, ore 17:20


(ACON) Trieste, 23 ott - COM/ET - "L'approvazione della legge sulla minoranza linguistica slovena ha costituito un importante momento per affermare la specificità del resiano e garantire alla Val Resia di poter conservare le sue tradizioni culturali e la sua lingua assicurando che, anche in futuro, possa conservarsi quella straordinaria specificità di tradizione fino ad oggi assicurata dall'attaccamento di quelle genti alla loro storia ed evitando l'assimilazione dei resiani alla minoranza slovena".


Commentano così i consiglieri regionali dei Cittadini per il Presidente subito dopo il voto in Aula.


"Il gruppo - hanno continuato - ha seguito con attenzione i vari passaggi della legge prestando particolare attenzione anche alla tutela delle varianti locali delle Valli del Natisone e del Torre assicurando alle stesse, come alla Val Resia, una normativa specifica per i finanziamenti in campo linguistico e culturale."


Pdci: Zorzini su legge tutela sloveno


23 Ottobre 2007, ore 17:55


(ACON) Trieste, 23 ott - COM/ET - La nuova legge regionale di tutela della minoranza slovena non porta grandi novità nè cambiamenti, ma si limita a normare diritti già acquisiti, a fotografare lo status quo.


È quanto sostiene la consigliera dei Comunisti italiani, Bruna Zorzini, aggiungendo che l'agitazione, la disinformazione e la demagogia da parte del centrodestra sono perciò del tutto inspiegabili.


La consigliera elenca poi i lati positivi della legge. Fino ad oggi la minoranza veniva sostenuta dallo Stato, ora anche la Regione si assume le sue responsabilità. I contributi del Fondo regionale saranno più efficaci se lo stesso sarà consistente da subito, in modo da sopperire con tali risorse alle carenze della legge 38. Penso soprattutto, continua la Zorzini, alle trasmissioni in lingua slovena e agl edifici per le attività culturali.


L'esponente dei Comunisti italiani si dice anche soddisfatta del fatto che questa norma porrà definitivamente fine ai problemi finanziari della scuola bilingue di San Pietro al Natisone.


La formulazione degli articoli che riguardavano la promozione lingua e delle sue parlate è stata particolarmente difficile perchè anche l'ala destra di Intesa democratica l'ha voluta leggere in chiave di contrapposizione fra lingua slovena e dialetti e parlate locali. In questo senso si sono dovuti fare compromessi.


Contraporre le parlate alla lingua non ha alcun senso. Nessuno ha mai dichiarato che queste ultime debbano sparire. Esse devono piuttosto arricchire la lingua ponte che con la prossima caduta dei confini farà da collante fra di noi - e questa è lo sloveno. Siccome i linguisti hanno già fatto chiarezza a questo proposito, spiega la consigliera, il problema rimane prettamente politico checchè ne dicano i colleghi del centrodestra che in questi giorni si sono improvvisati "tecnici del mestiere". In effetti non facevano che ripetere argomenti già usati in altri frangenti quando si voleva abbassare il livello della discussione o rallentare le approvazioni di leggi in favore della comunità slovena. La verità storica vuole che il richiamo ai dialetti e alle parlate siano stati sempre bandiera di chi, in provincia di Udine, si opponeva ai diritti delle minoranze.


Se ho votato a favore di questa legge, conclude la Zorzini, è anche perché adesso che la legislatura sta finendo, non abbiamo più il tempo per cercare di trovare soluzioni migliorative e mediazioni di alto profilo. Perciò, quanto fatto, rappresenta solo il primo passo e sarà la pratica futura a dire se dovremo migliorarlo.



Citt: Malattia su legge tutela sloveno


23 Ottobre 2007, ore 18:22


(ACON) Trieste, 23 ott - COM/MPB - Sarebbe un bel gesto - afferma con una nota il capogruppo dei Cittadini per il presidente Bruno Malattia - se con un atto di reciprocità la Slovenia votasse una legge di tutela della lingua e delle tradizioni della minoranza italiana ivi insediata.


"Ci farebbe piacere - ha dichiarato Malattia a margine del dibattito sulla legge di tutela della lingua slovena - che la comunità slovena in Italia, si facesse promotrice presso il Governo della Slovenia di una iniziativa legislativa analoga a quella votata oggi in Consiglio regionale per tutelare la lingua e la cultura della minoranza italiana là insediata. Sarebbe un bel gesto".


UDC: Molinaro su legge tutela sloveno


23 Ottobre 2007, ore 18:46


(ACON) Trieste, 23 ott - COM/ET - "E' una legge troppo orientata a fare aumentare il peso delle associazioni di riferimento della minoranza slovena nelle politiche regionali, piuttosto che creare nei territori individuati effettive e realistiche condizioni di tutela nel rispetto del pluralismo e di un'effettiva presenza dei parlanti".


Lo afferma il Capogruppo dell'UDC in Consiglio regionale Roberto Molinaro.


"Numerose le questioni emendative che avevamo posto, ma pochissime sono state considerate. Vi è stato il riconoscimento della specificità del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Torre, del Natisone e della Val Canale, con una specifica linea di spesa a supporto - precisa il Capogruppo UDC - è sicuramente un dato positivo che avevamo proposto e per il quale vi è stata un'ampia convergenza, evitando una omologazione forzata.


Non così possiamo dire della mancata riconsiderazione del ruolo delle associazioni di riferimento, alle quali è stata attribuita una funzione consultiva pervasiva, con il sostegno di fatto alla loro funzione politica e non ad una attività vera e propria - illustra l'esponente regionale centrista -, aumentando così l'autoreferenzialità della minoranza stessa. Parimenti nessuna norma è stata modificata per far aumentare il pluralismo associativo - precisa Molinaro -, coinvolgendo più soggetti e realtà territoriali.


Un voto contrario a tali norme costituisce anche un impegno per il futuro - conclude il Capogruppo UDC - a vigilare sull'attuazione di tali norme affinché nelle comunità locali non si creino privilegi inaccettabili, ma reali condizioni di coesistenza di una lingua minoritaria, fondamento della stessa specialità regionale".


Citt: Monai su legge tutela sloveno


23 Ottobre 2007, ore 18:54


(ACON) Trieste, 23 ott - COM/MPB - Soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente del Consiglio regionale, Carlo Monai, per il risultato raggiunto dall'Assemblea regionale nell'approvazione della legge di tutela dello sloveno.


"Il profilo che siamo riusciti a concordare, nella maggioranza ma anche con alcune componenti dell'opposizione, è al tempo stesso forte e moderato: saranno sostenute le iniziative delle associazioni slovene più rappresentative, così come le istituzioni scolastiche (penso alla scuola bilingue di San Pietro al Natisone), ma saranno anche incluse le diverse sensibilità esistenti sul territorio interessato dalla presenza delle minoranze linguistiche della provincia di Udine: i Resiani, la Valcanale, la Valle del Torre e le Valli del Natisone avranno l'opportunità di valorizzare le loro varianti specifiche attraverso finanziamenti dedicati e gestiti direttamente dalle amministrazioni comunali. Questo approccio pragmatico ha contraddistinto, e l'ho voluto ricordare anche nella mia dichiarazione di voto, l'opera del Comitato paritetico che, se nella scorsa legislatura è stato paralizzato dal centro-destra, oggi ha lavorato con unità d'intenti e con sensibilità verso le diverse inclinazioni delle amministrazioni locali. Il Friuli Venezia Giulia sta attuando, con questa legge e con quella sul friulano, una politica ispirata all'Europa Unita, tesa a realizzare quell'armonia delle diversità che è rimasta una forte motivazione per mantenere la specialità della Regione, che si salda anche con il ruolo strategico internazionale che il Presidente Illy ha conquistato e che sarà presto rafforzato dal Parlamento con l'auspicata approvazione del nostro nuovo Statuto regionale."

1 commento :

  1. REGIONE


    Una legge che rafforza la specialità

    Approvata la legge regionale che tutela

    la minoranza linguistica slovena





    Con i voti di Intesa Democratica e della Lega Nord, il Consiglio regionale ha approvato il provvedimento dopo un percorso in aula durato quattro, lunghissime sedute. Il Fondo che sosterrà le attività degli enti e delle associazoni slovene verrà finanziato con 5 milioni di euro chearrivano dallo Stato, a cui si aggiungerà la somma stanziata dalla Regione: «Lo scorso anno — dichiara l’assessore Roberto Antonaz — abbiamo stanziato 300 mila euro e sostanzialmente credo che la cifra rimarrà su quest’ordine di grandezza anche nel prossimo bilancio regionale». Antonaz ha, tuttavia, espresso la volontà di chiedere a Roma un adeguamento alla somma che arriva dal Governo. E proprio ieri il senatore ds Carlo Pegorer ha presentato un emendamento alla finanziaria nazionale nel quale si chiede l’aumento di 1,5 milioni di euro. Pegorer, inoltre, propone anche la facoltà per le Regioni di proporre l’esenzione Irap per le Onlus e per le ex case di riposo comunali.

    Intanto, tornando alla legge sullo sloveno, i ds precisano che il 5% dei fondi previsti sarà gestito dalle due organizzazioni di riferimento della minoranza slovena, individuate in una prima battuta in Skgz e Sso: «Ma non si tratta di una lista chiusa — spiega la relatrice di maggioranza, Tamara Blažina — la legge indica i requisiti per essere riconosciuti come associazione di riferimento». Requisiti che, per il forzista Piero Camber, «sono troppo rigidi e fanno sì che la gestione dei fondi venga delegata a queste due associazioni. In più la Commissione regionale che dà pareri sulle leggi e sui finanziamenti (esclusi quelli per il resiano che saranno stabiliti direttamente da delibere della Giunta) è composta in maggioranza da rappresentanti di queste due realtà».

    La legge, inoltre, prevede la possibilità per i cittadini di minoranza slovena di rivolgersi, su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, all’amministrazione regionale nella loro lingua e di ricevere risposta in sloveno o in italiano con traduzione allegata. Prevista la possibilità per i privati di esporre insegne ed indicazioni per il pubblico, tra cui le etichette sui prodotti, anche in sloveno nei territori in cui è presente la minoranza (tutti i Comuni triestini, tranne il centro cittadino più nove Comuni isontini e 21 udinesi).

    Secondo quanto previsto dal testo, la Regione finanzierà l’insegnamento dello sloveno nelle scuole e promuoverà l’organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento professionale anche per il proprio personale. «È una legge troppo orientata a fare aumentare il peso delle associazioni di riferimento della minoranza slovena piuttosto che creare nei territori individuati effettive e realistiche condizioni di tutela» secondo Roberto Molinaro (Udc).

    Per Bruna Zorzini (Comunisti italiani) le legge «rappresenta solo il primo passo e sarà la pratica futura a dire se dovremo migliorarla», mentre per Sergio Lupieri (Margherita) «superiamo una fase storica attraverso l’approvazione di una legge che ci fa guardare avanti con uno spirito nuovo». «Ci farebbe piacere — aggiunge il capogruppo dei Cittadini per il Presidente, Bruno Malattia — che la comunità slovena in Italia si facesse promotrice, presso il Governo della Slovenia, di una iniziativa legislativa analoga a quella votata oggi in Consiglio regionale per tutelare la lingue e la cultura della minoranza italiana là insediata. Sarebbe un bel gesto».



    Roberto Urizio (Il Piccolo, 24. 10. 2007)

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