MOVIMENTO
Un’attenzione significativa L’attenzione rivolta da alcuni lettori alle attività dell’Associazione per l’autonomia del Friuli “Identità e Innovazione” fondata del 2005 a Udine e ormai presente in tutta la nostra regione e anche nella parte friulana del Veneto, dimostra come questa abbia concrete possibilità di crescita e di divenire il punto di riferimento per chi ritiene che il Friuli debba valorizzare la sua identità e opporsi ai continui tentativi di negare la sua originalità e di spegnerla in un’indistinta poltiglia friul-veneto-giuliana. Ho partecipato ad alcune delle riunioni che l’associazione va organizzando in numerose località del territorio e sono stato colpito dalla passione con cui i suoi aderenti e rappresentanti, per lo più giovani, portano avanti un discorso di animazione della comunità friulana e di risveglio dell’orgoglio di essere friulani. Non più complessi di inferiorità nei confronti di Trieste o del Veneto, non atteggiamenti di rassegnazione nei confronti delle tendenze ad abbandonare il friulano per passare al dialetto veneto spinto da Trieste da una parte e da Treviso dall’altra, ma la ricerca degli strumenti culturali, economici e istituzionali necessari per tagliare i legami di dipendenza, psicologici e politici, da altre realtà e dai potentati che hanno sede a Trieste, in Veneto, a Milano e a Roma. Ritengo che i friulani debbano assumere piena coscienza del valore della loro cultura, che si lega alla lingua, ma anche a un insieme di comportamenti che ne fanno una realtà quasi unica in Italia. La cultura dell’impegno, della concretezza, del rispetto delle regole, della solidarietà rappresenta la base di un’identità di grande importanza, che è giusto rivendicare e difendere. Ma questa identità deve essere slegata da atteggiamenti di nostalgia verso realtà sociali non più esistenti, ed essere interpretata alla luce delle tendenze di crescita culturale e di progresso tecnologico che sono la garanzia più sicura della trasmissione al futuro della comunità friulana. Identità quindi e innovazione. Chi è legato a un vecchio mondo di friulanismo legato al passato, chi è segnato dai fallimenti di un autonomismo che si è perso nei contrasti interni, nel particolarismo, nel frazionismo, nel pragmatismo fine a se stesso, privo di serie basi programmatiche e ideali, non può comprendere le ragioni di un movimento giovane, costituito da chi intende sacrificarsi nell’impegno quotidiano per l’autonomia del nostro Friuli. E che, invece di dare un concreto contributo alla nascita di un moderno autonomismo popolare, cerca di diffondere il discredito, ipotizzando ambizioni personali e improbabili legami di dipendenza con movimenti autonomisti che operano in Sicilia, in Sardegna, in Sudtirolo e in Valle d’Aosta. Sarebbe bene che chi è tanto pronto a criticare e a seminare sospetti, dedichi il suo impegno a far crescere una moderna coscienza autonomista e friulanista.
Danilo Moro Udine
Tratto dal Messaggero Veneto del 14 settembre 2010FRIULIO
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